Venerdì 17 Maggio 2024

Froome positivo al doping alla Vuelta 2017. Ecco cosa rischia

Positivo al salbutamolo. Ha vinto quattro Tour de France e una Vuelta di Spagna. Lapidaria la nota del corridore. Nibali: "Non è un gran giorno per il ciclismo" IL COMMENTO / I farmaci e i divieti a piccole dosi - di ANGELO COSTA Froome, il gelo di Nibali FOCUS / Cos'è il salbutamolo. Ecco cosa rischia Froome

Chris Froome alla Vuelta 2017 (Afp)

Chris Froome alla Vuelta 2017 (Afp)

Roma, 13 dicembre 2017 - Nuovo ciclone doping nel mondo del ciclismo. Chris Froome è stato trovato positivo a un controllo antidoping durante la Vuelta 2017, dominata dal britannico del Team Sky davanti all'italiano Vincenzo Nibali. La notizia arriva con un comunicato dell'Uci, la Federazione Internazionale, che annuncia come anche le controanalisi - già effettuate - inchiodino il ciclista, positivo al salbutamolo (un broncodilatatore che serve normalmente per curare l'asma) durante uno dei controlli post-tappa.  Secondo le regole della Wada, Agenzia mondiale antidoping, agli atleti è consentito un livello di 1.000 nanogrammi per millilitro. Tuttavia nelle urine del 32enne ciclista inglese è stato trovato un livello due volte superiore. 

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Froome rischia ora una squalifica (che, non essendo stato sospeso, decorrerà dal giorno in cui verrà comminata) e di perdere la Vuelta (che potrebbe essere assegnata a Nibali). E proprio lo Squalo dello Stretto è stato fra i primi a commentare la notizia. "Certo per il ciclismo non è un grande giorno, come non lo è per lui", dice Nibali. Il campione italiano, in questi giorni in allenamento in Croazia con il suo team Bahrain-Merida, dice però di aspettare a dare giudizi affrettati. "Sulla vicenda non entro nel merito - sottolinea il corridore siciliano - voglio aspettare correttamente le conclusioni".

Il gelo di Nibali - di Angelo Costa

Anche Alessandro Petacchi, al Giro d'Italia 2007, fu trovato positivo alla stessa sostanza, il salbutamolo. Nel 2008, al velocista azzurro fu inflitto un anno di squalifica dal Tas di Losanna, con la cancellazione dei risultati ottenuti al Giro. La disciplinare della Federciclismo, precedentemente, lo aveva invece assolto. 

FOCUS / Cos'è il salbutamolo. Ecco cosa rischia Froome

"Ho aumentato le dosi per curare l'asma"

LA REPLICA DI FROOME - Lapidaria la nota diffusa da Froome a commento della notizia. "E' noto che ho l'asma e so esattamente quali sono le regole. Uso un inalatore per gestire i miei sintomi (sempre entro i limiti consentiti) e so che vengo testato ogni giorno quando indossa la maglia del leader di una corsa. La mia asma è peggiorata alla Vuelta, quindi ho seguito il consiglio del medico di squadra di aumentare il dosaggio di Salbutamol. Come sempre, ho fatto massima attenzione a non usare più dei limiti consentiti. Considero con grande serietà la mia leadership in uno sport. L'UCI (Unione Ciclistica internazionale) ha assolutamente ragione di esaminare i risultati dei test e, insieme al team, fornirò qualsiasi informazione richiesta". Dopo poche ore arriva anche un tweet del diretto interessato. "Grazie a tutti per il sostegno - scrive Froome -. Sono sicuro che arriveremo presto in fondo a questa vicenda". Il Team Sky, per ora, si è schierato dalla parte del britannico: nessuna sospensione in arrivo.

IL KENYANO BIANCO - Froome, soprannominato 'il kenyano bianco' essendo nato a Nairobi, è uno dei protagonisti assoluti degli ultimi anni, in particolare nelle gare a tappe. Ha vinto ben quattro Tour de France (2013, 2015, 2016 e 2017) e nel 2017 ha centrato la doppietta Giro di Francia-Giro di Spagna. Ma non solo, il corridore della Sky ha messo al collo anche due medaglie olimpiche, conquistando il bronzo a cronometo a Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016. Specialista nelle corse contro il tempo, Froome negli anni era diventato anche un temibile scalatore. La sua caratteristica è la 'frullata', ovvero la frequenza di pedalata che riesce a mantenere elevata anche quando la strada si impenna. 

Quest'anno Froome - 32 anni - aveva chiuso in maglia gialla il Tour, vincendo con 54 secondi su Rigoberto Uran e 2'20 su Romain Bardet. Memorabili le sue battaglie in salita con l'italiano Fabio Aru che era riuscito a strappargli il simbolo del primato prima di perdere posizioni in classifica sulle Alpi. Circa un mese dopo, alla Vuelta, il 'kenyano bianco' aveva dominato la corsa, tenendo a 2'15 Nibali e a 2'52 il russo Ilnur Zakarin. Il leader del Team Sky è atteso tra i protagonisti del Giro d'Italia 2018, dove ha già annunciato la sua partecipazione.