Mercoledì 1 Maggio 2024

Giro d'Italia 2018, Nibali con Aru e Froome. Settimana giusta per il riscatto

I due delusi promettono battaglia in vista dello Zoncolan. Lo 'Squalo', che ribaltò la corsa nel 2016, è con loro: "Hanno tutto per rilanciarsi" Giro d'Italia 2018, tappa 10. Orari tv, percorso e favoriti Giro d'Italia 2018, le pagelle di Angelo Costa (dopo le prime 9 tappe) Da Aru a Pozzovivo, come stanno i nostri Giro d'Italia 2018, classifica e risultati dopo la tappa del Gran Sasso

Fabio Aru (LaPresse)

Fabio Aru (LaPresse)

Montesilvano (Pescara), 15 maggio 2018 - C'è chi, come Aru, si rilassa pedalando per un paio d’ore. E chi, come Formolo, si accontenta di meno, ma non riesce a evitare il temporale. Oppure chi, come Viviani, ne approfitta per una sgambata con la fidanzata, l’azzurra Elena Cecchini, o chi, come la maglia rosa Simon Yates, la bici la lascia sul camion dei meccanici «perché riposo significa recuperare, non allenarsi: mi berrò qualche caffè». Modi diversi di tirare il fiato in un Giro che oggi riparte servendo subito la tappa più lunga, nelle vallate tra le Marche e l’Umbria, 244 chilometri con zero pianura e il dente più scomodo, Fonte della Creta oltre quota milledue, da togliersi in partenza: giornata della memoria, transitando a Rigopiano dove ieri gli organizzatori hanno deposto fiori sul cippo che ricorda le vittime della slavina, ma anche giornata per attaccanti.

Giro d'Italia 2018, oggi tappa 10. Orari tv, percorso e favoriti

Attaccare è il verbo che dovranno imparare in fretta Chris Froome e Fabio Aru: erano i più attesi della vigilia, dopo una settimana si ritrovano negli scomodissimi panni dei più deludenti. A entrambi getta un salvagente il grande assente Vincenzo Nibali, uno che se ne intende di recuperi, visto come un paio di anni fa vinse il Giro ribaltandolo in due giorni: «Fabio fin qui ha pagato, ma presto avrà terreno per rilanciarsi. Vale anche per Chris, che è pure caduto ed ha una squadra super accanto», il pensiero dello Squalo, che invita ovviamente a tener d’occhio Dumoulin, tra i big quello messo meglio.

E’ un incoraggiamento, ma forse Aru non ne ha bisogno: alla settimana che sabato propone l’esamone Zoncolan si presenta convinto di recuperare. «Sul Gran Sasso non avevo gambe, ma le somme le tirerò a Roma», ripete il sardo, mentre Froome, respinte le domande sul caso Ventolin («non c’entrano col Giro»), pensa a sua volta al fine settimana («tappa regina, ma non è l’unica») e rassicura chi lo vede pronto a fare le valigie: «Tornare a casa? No, non l’ho mai pensato».

Giro d'Italia 2018, le pagelle di Angelo Costa (dopo le prime 9 tappe)

Chris Froome (LaPresse)
Chris Froome (LaPresse)

Classifica dopo nove tappe: 1) Simon Yates (Gbr, Mitchelton) in 37h 37’ 15’’ (media 40,470), 2) Chaves (Col) a 32’’, 3) Dumoulin (Ola) a 38’’, 4) Pinot (Fra) a 45’’, 5) Pozzovivo a 57’’, 6) Carapaz (Ecu) a 1’20’’, 11) Froome (Gbr) a 2’27’’, 15) Aru a 2’36’’

Le altre maglie. Ciclamino (punti): Viviani. Blu (montagna): Yates. Bianca (giovani): Carapaz.

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