Cherif Traorè vittima di razzismo: "Una banana per regalo di Natale. I compagni ridevano"

Il pilone della Benetton e della Nazionale ha denunciato il fatto sui social. Incassando il sostegno della società e della FIR, e le scuse dei compagni

Cherif Traorè, pilone del Benetton e della Nazionale

Cherif Traorè, pilone del Benetton e della Nazionale

Treviso, 21 dicembre 2022 - Cherif Traorè vittima di un brutto gesto di razzismo. E' lo stesso rugbista, pilone del Benetton, e della Nazionale italiana, a raccontare l'offesa subita, e soprattutto la delusione nel vedere alcuni dei suoi compagni ridere per l'inqualificabile 'regalo di Natale': una banana marcia.

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''Sta arrivando Natale e come da tradizione in squadra è il momento del Secret Santa. Un momento conviviale e scherzoso. Un momento dove ti puoi permettere di fare regali anonimi ai tuoi compagni, di quelli anche pungenti, ironici. Ieri, quando è stato il mio turno, all'interno del mio regalo ho trovato una banana. Una banana marcia, dentro un sacchetto dell'umido''. 

Traorè, 28enne di origini guineane, ha denunciato il fatto con un duro post su Instagram. "Oltre al fatto di reputare il gesto offensivo, la cosa che mi ha fatto più male e vedere la maggior parte dei miei compagni presenti ridere. Come se tutto fosse normale", accusa il rugbista.

"Sono abituato o meglio, mi sono dovuto abituare, a dover fare buon viso a cattivo gioco ogni volta che sento battute a sfondo razzista per cercare comunque di non inimicarmi le persone vicine. Ieri è stato diverso però. Fortunatamente, alcuni compagni, soprattutto stranieri, hanno cercato di supportarmi. Fuori dall'Italia un gesto come questo è condannato gravemente anche all'interno di piccole realtà, e questa volta voglio dire la mia", e confessa la forte delusione: "Non ho dormito tutta la notte''. 

Il post di Cherif Traorè
Il post di Cherif Traorè

Infine conclude con una speranza: "A questo Secret Santa erano presenti anche ragazzi giovani, di origini diverse. Ho deciso di non stare in silenzio questa volta per fare in modo che episodi come questo non succedano più per evitare che altre persone si ritrovino in futuro nella mia situazione attuale. E sperando che il mittente impari una lezione…''.

Benetton Rugby contro il razzismo

Sempre via social la risposta del Benetton Rugby che "tiene a ribadire di aver sempre condannato con la massima fermezza ogni espressione di razzismo e/o forma di discriminazione. Non fanno parte della nostra cultura e non rappresentano la nostra identità ed i nostri valori. Lo abbiamo sempre dimostrato con i fatti, non solo con le parole, e continueremo a sostenerlo con forza. Comportamenti simili non hanno nulla che vedere con lo sport e davanti ad episodi del genere Benetton Rugby sarà sempre dalla parte del rispetto delle persone della loro cultura, della loro etnia, della loro fede e della loro dignità". 

Sindaco: "Treviso condanna con forza"

"Treviso condanna con forza ogni forma e ogni atto di razzismo. Dispiace per quello che è successo al giocatore Cherif Traorè: un episodio a dir poco spiacevole, dal quale tutti noi prendiamo le distanze e che non rappresenta in alcun modo i trevigiani, lo sport e, in particolare, il rugby e la squadra del Benetton, da sempre esempio di rispetto e di sani principi" è statav la reazione del sindaco di Treviso, Mario Conte, all'episodio denunciato dal rugbista.

FIR: rugby estraneo al razzismo

Anche la federugby ha parole dure contro il razzismo subito da Traorè: "La Federazione italiana rugby ribadisce il proprio impegno verso un gioco pienamente inclusivo, accogliente ed estraneo a qualunque forma di discriminazione razziale". La FIR sottolinea: "Razzismo, intolleranza e ogni tipo di pregiudizio non hanno e non devono avere alcun ruolo nello sport e nella società civile. La Federazione italiana rugby ribadisce piena fiducia nell'operato della Benetton Rugby e nella coerenza della franchigia con i valori fondanti del gioco". 

Nel pomeriggio le scuse di tutta la squadra

L'intero gruppo squadra della Benetton Rugby è stato convocato nel pomeriggio al centro sportivo ''La Ghirada'' per discutere del caso denunciato da Traorè. La riunione è stata aperta dalle parole del Presidente Amerino Zatta e del Direttore Generale Antonio Pavanello, che hanno ribadito a tutti i presenti la ferma posizione di condanna da parte della società. La riunione è proseguita con le scuse rivolte da tutti i giocatori biancoverdi al proprio compagno di squadra. Il presidente Zatta ha poi ricordato a tutti i presenti che ''quanto accaduto nei confronti di Cherif non rispecchia in nessun modo la nostra identità ed i valori che da anni la famiglia Benetton in primis porta avanti. Sono contento che Cherif abbia accettato le scuse capendo l'assurda stupidità compiuta da un proprio compagna di squadra. Sono certo che ciò rafforzerà il senso di coesione all'interno del gruppo e che un tale gesto non troverà mai più terreno fertile all'interno della nostra famiglia''.

Lamaro: "Il razzismo non è accettato nel nostro spogliatoio"

''A nome dell'intera squadra ribadisco che condanniamo ogni espressione di razzismo e che nessuna forma di discriminazione è accettata all'interno del nostro spogliatoio. Siamo tutti consapevoli del fatto che determinati limiti non debbano mai essere oltrepassati. Infine, tengo a comunicare pubblicamente che come squadra abbiamo deciso di rafforzare il nostro impegno sociale intraprendendo un percorso finalizzato alla lotta contro qualsiasi forma di discriminazione'', ha affermato il co-capitano della Benetton Rugby Michele Lamaro.

Traorè: "Accetto le scuse"

Traorè ha accettao le scuse dei compagni, e l'occasione per parlarne e chiarirsi: ''La riunione di questo pomeriggio è stata l'occasione per confrontarsi e capire come quanto fatto da un mio compagno in occasione dello scambio dei regali Natale sia puramente frutto di una idiozia e nient'altro. Ho apprezzato ed accettato le scuse sue e quelle dell'intera squadra. Sono contento del gesto e sono sicuro che quanto accaduto renderà il gruppo ancora più solido. Siamo una famiglia e come tale continueremo ad impegnarci dentro e fuori dal campo lottando, come sempre fatto, contro ogni forma di discriminazione''.