Ambiente, donne e sociale I fiori all’occhiello di Bper

L’impegno del gruppo bancario per la sostenibilità

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di Giuseppe Catapano

L’impegno è costante, certificato dai numeri dell’ultimo bilancio di sostenibilità. Il Gruppo Bper mette in campo interventi per la riduzione degli impatti ambientali, per una migliore gestione delle risorse umane e per garantire un ‘ritorno’ positivo a società e territorio, inteso come beneficio derivante dalle attività. Nel 2019 la ricchezza generata dalla realtà bancaria con sede a Modena è rimasta in linea con i numeri già rilevanti del 2018, raggiungendo 1,96 miliardi di euro di cui quasi il 90% ridistribuito in varie forme alla collettività.

Poco meno di 8 milioni sono stati erogati in progetti e iniziative culturali, sociali, ambientali e legate allo sport nel territorio di riferimento, circa 80mila i ragazzi coinvolti in attività riservate al mondo giovanile. Il gruppo è riuscito a evitare l’immissione in atmosfera di 32.985 tonnellate di anidride carbonica, per una quantità pari a quella che sarebbe assorbita da una foresta di più di 47 ettari (circa 67 campi da calcio). E ancora: sono nove gli impianti fotovoltaici di Bper che hanno contribuito al fabbisogno energetico a cui, nel 2020, si sono aggiunti altri due per un’ulteriore produzione annuale di circa un megawatt. Tra questi, il più importante riguarda il Centro Servizi di Modena, nel cui parcheggio si sta costruendo uno degli impianti più grandi a livello provinciale.

Per quel che riguarda l’energia elettrica, il fabbisogno è coperto per l’89% con fonte rinnovabile, il 100% dei rifiuti cartacei e più del 99% dei rifiuti totali viene inviato al recupero. Spiccano anche i progetti sulle pari opportunità: è donna il 44% dei dipendenti e il 47% dei consiglieri di amministrazione. Ma perché una banca è attiva in maniera così consistente nella sostenibilità? "Il contesto europeo e mondiale – l’istantanea che arriva da Bper – ci pone di fronte a cambiamenti profondi in termini di governance aziendale. La sostenibilità non è più intesa come fiore all’occhiello per le aziende più virtuose, ma come un vero driver di sviluppo globale, capace di creare competitività e di attrarre finanziamenti".

È quello che, tradotto in azioni tangibili, "significa riaffermare la vicinanza con i nostri territori – l’analisi di Eugenio Garavini, vicedirettore generale di Bper Banca – attraverso prodotti e servizi che permettano da un lato una maggiore inclusione sociale e dall’altro un aiuto concreto alle aziende per affrontare la transizione energetica, cogliendo ogni opportunità di innovazione e sviluppo affiancati da un partner finanziario competente e credibile". Vuol dire non ‘solo’ impegnarsi per ridurre l’impatto ambientale, ma anche rafforzare il rapporto con dipendenti e comunità, fare finanza sostenibile, dare vita a progetti sociali – come il supporto a dieci empori solidali in Italia –, investire in educazione finanziaria e sviluppare iniziative dall’impronta etica e green: ne sono esempio le attività di microcredito, i finanziamenti per la creazione di servizi di welfare aziendale, oppure per favorire progetti sulle energie rinnovabili.

"Per i mercati finanziari – osserva Garavini – parlare di sostenibilità vuol dire parlare anche del cosiddetto derisking degli investimenti (l’abbassamento del rischio, ndr). Le agenzie di rating valutano le imprese considerando i temi di sostenibilità come utili alla riduzione del rischio di default, l’impegno in tal senso non può più essere solo comunicazione di buone prassi. Se non pervade la strategia d’impresa, se non entra nelle politiche di remunerazione, non potrà incidere sulla generazione di valore nel lungo periodo. In sintesi, business e sostenibilità sono due facce della stessa medaglia". Ed è quello che Bper sta facendo, provando anche a dare un supporto nel contesto attuale condizionato dall’emergenza sanitaria: la banca, in collaborazione con UniSalute, ha proposto ai propri clienti una card – #SicuriRipartiamo – che offre alle aziende l’accesso a una piattaforma multiservizi ideata per garantire la protezione e la tutela della salute dei i lavoratori dai rischi di contagio da Covid-19. Se alle imprese vengono garantite informazioni utili sulla conduzione dell’attività in sicurezza, i lavoratori possono accedere a servizi come tamponi, test sierologici e consegna dei farmaci a domicilio.