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Un deficit del senso del gusto può provocare obesità

I soggetti in sovrappeso avvertono meno le gratificazioni del cibo

19/06/2023

L’assunzione di cibo dipende dall’integrazione di complessi segnali metabolici e neuronali tra il cervello e diversi distretti corporei, tra cui l’intestino e il sangue. Questa rete innesca le sensazioni di fame e sazietà, regola l’assunzione di cibo e la motivazione a mangiare. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Metabolism, l’obesità può influenzare negativamente le scelte alimentari in quanto manda il cervello in tilt.

 

Un team di ricercatori dell’Università di Amsterdam ha studiato il comportamento di 60 volontari e ha scoperto che le risposte cerebrali a specifici nutrienti sono ridotte nelle persone obese e non miglioreranno neanche se il peso viene perso. “Abbiamo scoperto che, rispetto alle persone con un peso corporeo sano, quelle obese rilasciano meno dopamina in un’area del cervello importante per indurre le sensazioni di gratificazione collegate al gusto”, afferma Mireille Serlie, autrice principale del lavoro. L’obesità si associa anche a una ridotta attività cerebrale al momento della deglutizione e al riempimento dello stomaco. Ciò potrebbe comportare adattamenti cerebrali di lunga durata che influenzeranno il comportamento alimentare. La capacità di avvertire i nutrienti nello stomaco e nell’intestino e di ricevere appagamento dal cibo sarebbe ridotta negli obesi. Anche perdere il 10% del peso corporeo dopo una dieta di 12 settimane non sembra essere sufficiente per ripristinare queste risposte cerebrali nei soggetti obesi. Questo potrebbe spiegare perché la maggior parte delle persone riprende peso dopo il primo dimagrimento.