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Tensione addominale, pancia gonfia legata allo stress

Asse intestino cervello e microbiota, negli Usa le ultime ricerche sul colon irritabile

31/05/2023

Pancia gonfia, colon irritabile: un problema che affligge milioni di persone. Lo stress è una componente che acuisce la tensione addominale. Sulla rivista Cell è stato descritto un meccanismo che va oltre, e collega lo stress psicologico alla flogosi intestinale su base autoimmune. Lo studio è stato condotto negli Usa, su modelli animali, all’ Università della Pennsylvania, con un farmaco che blocca il rilascio degli ormoni dello stress (glucocorticoidi) da parte del cervello. I risultati ottenuti potrebbero migliorare la comprensione delle patologie complesse come la malattia infiammatoria cronica intestinale (IBD).

 

Motilità intestinale

I ricercatori hanno visto che elevati livelli di ormoni glucocorticoidi si accompagnano a una maggiore espressione dei geni pro-infiammatori. L’analisi genetica ha anche rivelato che lo stress altera i neuroni che regolano la motilità intestinale. Gli individui stressati presentano una sofferenza più marcata, con aumento del quadro infiammatorio a livello digestivo. Questa osservazione apre la strada alla messa a punto di trattamenti per il colon irritabile, correlati ai livelli di stress della persona. Idratazione, fibre, antispastici ed essenza di menta piperita sono alcune delle soluzioni tradizionali nel trattamento della sindrome. Anche una dieta mima-digiuno, ipocalorica, basata su prodotti di origine vegetale, da seguire per pochi giorni, alternata a una normale alimentazione, sembra alleviare l’infiammazione e favorire la rigenerazione delle mucose del colon nei pazienti sofferenti.

 

Microbiota

Dolori addominali, gonfiore, diarrea o stipsi sono i sintomi ricorrenti. Giocano un ruolo importante le alterazioni del microbiota intestinale, in virtù delle complesse relazioni tra intestino e cervello. La sindrome del colon irritabile è una patologia che appartiene al gruppo dei disordini funzionali, viene definita come fastidio addominale ricorrente, presente per almeno tre mesi all’anno, associato ad almeno due dei seguenti segni: alterazioni della frequenza dell’evacuazione, alterazioni della consistenza delle feci, miglioramento dei sintomi dopo impiego di lassativi.

 

Esami

L’esordio dei sintomi avviene in genere in età giovanile, giocano un ruolo le frustrazioni nel luogo di lavoro, insuccessi scolastici, delusioni sentimentali, alimentazione disordinata. Quando il dolore, la costipazione o gli spasmi si fanno sempre più ricorrenti si arriva dal medico.  L’esame obiettivo dell’addome, con la palpazione dei quadranti, in genere viene condotta al fine di valutare, nel caso, se sia necessario indagare il caso attraverso una colonscopia, una indagine effettuata con l’ausilio di un flessibile a fibre ottiche. Un’altra opzione consiste nell’ idrocolonterapia, sostanzialmente un lavaggio effettuato con idonea strumentazione, praticato dallo specialista in ambulatorio, negli stabilimenti termali o in clinica, al fine di ristabilire un equilibrio reidratando l’ultimo tratto dell’intestino. Quanto ai trattamenti, inizialmente si tenta l’automedicazione e una dieta appropriata. Spesso la sintomatologia nel colon irritabile si trascina per mesi o anni, talvolta si assiste a una remissione spontanea, con ritorno a un alvo regolare. Sempre bene consultare lo specialista, specie quando si riscontra la presenza di striature di sangue nelle feci.