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Praticare la gratitudine migliora l’autostima

Dire grazie aiuta mente, corpo e spirito purché diventi un’abitudine costante da portare avanti ogni giorno

21/06/2023
Crediti iStock - la gratitudine migliora la salute psicofisica

Due decenni fa, un importante studio condotto dallo psicologo Robert A. Emmons ha cercato di capire in che modo le persone traggano benefici dalla gratitudine, una questione che gli scienziati avevano raramente esplorato fino ad allora.  Dire grazie, rallegrarsi per le cose che abbiamo, sono atteggiamenti che migliorano l’autostima. Essere grati fa bene alle emozioni positive, ma anche alle relazioni sociali e a quelle sentimentali. In base ad altre ricerche, è emerso che sentirsi grati ed esprimerlo aiuta a combattere la depressione e l’ansia e migliora l’umoreCi sono poi alcuni studi – ma quest’area è ancora oggetto di approfondimenti – che hanno dimostrato che la gratitudine giova anche al corpo, per esempio favorendo il sonno e rafforzando le difese immunitarie. 

 

Cos’è la gratitudine

“La gratitudine guarisce, dà energia e cambia la vita”, ha commentato il dottor Emmons. “È il prisma attraverso cui vediamo la vita in termini di doni, donatori, bontà e grazia”. Per gratitudine si intende un’emozione positiva che può scaturire quando si riconosce di avere qualcosa di bello e di buono nella propria esistenza per merito di altre persone o entità superiori e spirituali, per chi ci crede, rivolgendosi idealmente a chi o cosa ha aiutato a ottenere quello che fa stare bene. Può trattarsi di un favore, un regalo, un piatto cucinato per noi, un sorriso, un abbraccio, persino un tramonto e un paesaggio naturale che ci rasserenano. 

 

Imparare a dire grazie 

Il fatto è che “sentire è solo metà dell’equazione”, ha detto Philip Watkins, professore di psicologia alla Eastern Washington University. Affinché si possano davvero raccogliere i frutti e beneficiare delle conseguenze positive di questa emozione occorre anche imparare a esprimerla. L’ideale sarebbe scrivere una lettera, come ha spiegato Joel Wong, professore di consulenza psicologica presso la School of Education dell’Università dell’Indiana: “L’atto di scrivere rallenta il nostro processo di pensiero e ci permette di riflettere in modo più deciso e profondo”. Tuttavia, in mancanza di tempo, anche e-mail e sms possono andare bene.  

 

Una volta al giorno

Gli studi effettuati finora sulla gratitudine non indicano con quale frequenza dovremmo dire grazie. Tuttavia secondo molti esperti una volta al giorno sarebbe sufficiente. Sempre secondo Wong, potrebbe essere utile collegare la tua pratica di gratitudine a una routine già consolidata. Nel suo caso, il professore si prende qualche momento per rivolgere nella sua mente i suoi personali ringraziamenti al mattino, quando accende il computer per la prima volta al lavoro, come ha raccontato lui stesso. 

 

Il diario della gratitudine

Un altro suggerimento per praticare la gratitudine come disciplina interiore arriva da Filippo Ongaro. “Come per ogni cosa, anche per la gratitudine vale la regola che non arriva dal cielo ma va sviluppata da noi stessi con una pratica deliberata”, scrive il medico che ha lavorato per anni al supporto degli astronauti presso l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). “Il punto di partenza potrebbe essere proprio quello della scrittura nel proprio diario di una serie di cose per cui essere grati e magari anche di una serie di azioni concrete che verranno svolte durante il giorno per manifestare la propria gratitudine agli altri e al mondo”.