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Polmonite nei bambini, vaccino coniugato aumenta la protezione

Approvata l’indicazione pediatrica della profilassi anti-pneumococco 15-valente

14/11/2022

Esistono vaccini efficaci per prevenire la polmonite, ma milioni di bambini nel mondo restano fuori dalla profilassi salvavita capace di debellare il rischio pneumococco, batterio che nel parenchima polmonare provoca una infiammazione diffusa, compromette gli atti respiratori, e può diffondersi all’organismo con varie complicanze (sepsi, meningiti, apoplessia, otiti).

 

Focolai

I focolai di Sars-Cov2 hanno determinato una recrudescenza della malattia, ma la polmonite virale da Covid non va confusa con la polmonite batterica dei bambini, degli anziani e dei soggetti immunodepressi. Si tratta di un tema di attualità perché andiamo incontro alla stagione fredda, e perché il 12 novembre si è celebrata la Giornata mondiale contro la polmonite, istituita da Unicef e Oms, un flagello che nel mondo provoca 700mila decessi di bambini e oltre 7 milioni di ricoveri ogni anno, pur essendo ampiamente prevenibile e curabile.

 

“In Italia ogni anno, considerando tutte le fasce d’età, vengono riportate centinaia di infezioni invasive da pneumococco” avverte la professoressa Susanna Esposito, docente di pediatria dell’Università di Parma.

 

Immunizzazione attiva

La Commissione Europea intanto ha esteso ai bambini l’indicazione al vaccino anti-pneumococco coniugato 15-valente già approvato per gli adulti, che include l’immunizzazione attiva contro malattie invasive, infezione polmonare e otite media acuta causate da streptococcus pneumoniae nella fascia di età compresa tra 6 settimane e meno di 18 anni, dunque dai neonati agli adolescenti. La disponibilità di un vaccino coniugato 15-valente, a differenza del precedente 13-valente, permette di coprire anche sierotipi emergenti che hanno un peso rilevante nelle sepsi.

 

La pediatra

“Con il vaccino 15-valente – spiega ancora la professoressa Esposito – aumenta la possibilità di coprire anche le forme causate dal sierotipo 33F, 22F e dal sierotipo 3. Un maggior rischio di patologie invasive si osserva entro il primo anno di vita; pertanto, è molto importante effettuare la vaccinazione pneumococcica di routine insieme alla esavalente a partire dai 3 mesi di vita. In modo si esclude anche lo stato di portatore naso-faringeo e si abbatte la circolazione dell’agente infettivo. Perciò la raccomandazione è quella della vaccinazione precoce”.

 

Uno dei vantaggi del vaccino 15-valente è che può essere somministrato per completare il ciclo vaccinale iniziato con il 13-valente anche nei soggetti più grandi. Quindi, a fronte del ciclo primario raccomandato nel primo anno di vita, può essere utile come dose di richiamo o aggiuntiva nei pazienti pediatrici con malattie croniche dai 5 ai 18 anni, nei cronici di qualsiasi età e nell’anziano anche in assenza di comorbidità.

 

L’igienista

“Il bambino che ha fatto già una prima o una seconda dose con il vaccino 13-valente può completare il ciclo vaccinale primario con il vaccino 15-valente”, ha precisato Michele Conversano, medico specialista di igiene, direttore del dipartimento prevenzione della ASL di Taranto e past president Siti, in occasione della conferenza stampa promossa da MSD. L’obiettivo ideale consiste nel raggiungere in ogni regione quel 95% di coperture previsto dal piano nazionale di prevenzione.