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Più attenzione per i problemi della vista

18/09/2022
occhiali vista

Due anni e mezzo dopo l’inizio della pandemia, la rinnovata consapevolezza dell’importanza del proprio benessere spinge a cambiamenti anche verso la salute dei propri occhi, come risulta dalla ricerca “Benessere e prevenzione: l’impatto della pandemia sulla salute degli italiani”, lanciata da Vision Group, e realizzata dal Centro Studi della Scuola Internazionale di Ottica e Optometria in collaborazione con Ipsos. La ricerca si è rivolta ad un campione rappresentativo della popolazione italiana dai 18 ai 64 anni. Le interviste sono state condotte via web dal 9 al 17 maggio 2022.
Al benessere visivo viene riservato un ruolo importante, acuito dal periodo pandemico e dallo «stay@home» forzato. Il 78% degli italiani dichiara di prendersi più cura del benessere della propria vista rispetto al periodo pre-pandemico (il 37% dichiara «molto di più»). Il 65% ha intenzione (il 28% è molto intenzionato) di spendere di più rispetto al passato per il benessere della propria vista (vs. un 62% che ha intenzione di spendere di più per il proprio benessere in generale). C’è sicuramente un maggior focus rispetto al passato per la prevenzione del benessere della vista dei propri figli (il 71% di chi ha figli ha «iniziato a dare maggiore importanza» a questo aspetto) e personale (61%). Anche perché il 50% ha notato anche lievi peggioramenti della propria vista (il 34% nei propri figli), con una conseguente maggior centralità del tema che si riverbera anche nei comportamenti: circa il 56% ha manutenuto stabili le visite di controllo della propria vista (vs. il 54% delle visite odontoiatriche) e il 25% ha invece aumentato la frequenza rispetto al periodo prepandemico. In questo comportamento, il segmento giovane, giovane/adulto si è dimostrato più attivo.
Circa il 16% degli intervistati ha dichiarato di aver iniziato a portare occhiali da vista durante la pandemia. Due le fasce d’età più colpite; i 18/34enni e, soprattutto, i 45-54enni (maggior consapevolezza della propria presbiopia?). E circa il 35% degli intervistati ha dichiarato di aver cambiato occhiali da vista durante la pandemia. In questo caso, in misura maggiore tra i 55-64enni.
Occhiali o lenti a contatto? Stante la drastica riduzione di socialità allargata, si è registrata una diminuzione di frequenza di utilizzo di lenti a contatto (44% degli utilizzatoris dichiara di averne diminuito la frequenza d’uso) a beneficio di un più pratico paio di occhiali.
La ricerca ha affrontato anche alcuni aspetti legati all’acquisto di occhiali da vista e ai fattori che possono essere mutati. Il fattore che risulta predominate (41%) è la qualità, probabilmente come risposta ad un aumento di sensibilità per tutti i temi legati al benessere dei propri occhi. In questo scenario, acquista maggior rilevanza la consulenza dell’ottico (35%), in grado di comunicare, con le giuste argomentazioni, la qualità del prodotto. Il costo si colloca al secondo posto (37%). Più esigente il target giovane, maggiormente sensibile ai temi legati all’estetica e allo show-off (il brand). La fiducia nei confronti dei negozi di ottica si attesta molto alta (84%) anche se probabilmente rimangono interessanti margini di crescita (hanno molta fiducia il 27% vs. un 57% che dichiara di aver abbastanza fiducia).