Asl, le migliori d’Italia nel report Agenas. Ma spuntano già le proteste
Una valutazione sull’attività manageriale di 110 aziende territoriali e 51 aziende ospedaliere curato da Agenas e presentato ieri ad Arezzo al Forum risk management. Cosa ha detto il governatore De Luca
Roma, 30 novembre 2024 – Una valutazione sull’attività manageriale delle Asl curato da Agenas e presentato ieri ad Arezzo al Forum risk management. Una fotografia rispetto all’attività di 110 aziende territoriali e 51 aziende ospedaliere.
I punti centrali della storia
Report Agenas, promossi e rimandati
Il report contiene i dati aggiornati al 2023 del modello di valutazione multidimensionale della performance manageriale riguardo le aziende sanitarie pubbliche, ospedaliere e territoriali.
“Il risultato del mix di tutte le aree analizzate porta all’individuazione di 27 aziende con una valutazione complessiva buona, 53 con valutazione intermedia, 30 con una valutazione migliorabile”, si legge nel report.
Quali sono le Asl migliori secondo Agenas
Secondo la fotografia dell’Agenas, le 5 Aziende che raggiungono un livello maggiore di performance sono:
- l’Azienda Ulss n.8 Berica
- l’Ats di Bergamo
- l’Azienda Ulss N.6 Euganea
- l’Azienda Uls N.1 Dolomiti
- l’Azienda Usl Bologna.
Per le aziende territoriali il monitoraggio si basa sulla valutazione di 34 indicatori classificati in 6 aree (prevenzione, distrettuale, ospedaliera, sostenibilità economica-patrimoniale, outcome) e 12 sub-aree. In merito alle aziende ospedaliere, gli indicatori presi in considerazione sono 27 classificati in 4 aree (accessibilità, gestione dei processi organizzativi, sostenibilità economico-patrimoniale, investimenti) e 10 sub-aree. Le aziende sanitarie territoriali, inoltre, sono state suddivise in cluster in considerazione del numero di cittadini presi in carico, ovvero meno di 250.000 abitanti; tra i 250.000 e i 400.000 abitanti; trai i 400.000 e i 700.000 abitanti; superiori a 700.000 abitanti.
A questo link il report integrale di Agenas
Area assistenza distrettuale: i risultati
Di seguito le aree analizzate dal lavoro dell’Agenas. “Nell’area assistenza distrettuale, la valutazione degli indicatori (dotazione dei servizi territoriali; cure primarie; presa in carico del territorio; ospedalizzazioni evitabili e il consumo di prestazioni di specialistica ambulatoriale) ha evidenziato che la situazione risulta essere molto omogenea a livello nazionale con la maggioranza delle Asl che risulta avere un livello di performance medio”, si legge nel report.
Area assistenza ospedaliera
“La valutazione degli indicatori (degenza media nei reparti di medicina interna e geriatria; l’indice di fuga per prestazioni di media e bassa complessità; il rispetto dei tempi di attesa per gli interventi di colecistectomia, protesi all’anca, ginocchio e spalla) evidenzia un comportamento variegato con il raggiungimento di alti livelli di performance sia al Nord che al Sud”.
Sostenibilità economico-patrimoniale
“La valutazione degli indicatori (costi pro-capite e l’indice di tempestività dei pagamenti) riportano performance delle Asl del Centro- Nord registrano dei livelli maggiori rispetto a quelle del Sud - prosegue il report - Area Investimenti: la valutazione degli indicatori (capacità di rinnovamento tecnologico e lo stato del patrimonio) riporta come pressoché tutte le asl registrano bassi livelli di performance con pochissime eccezioni.
Area outcome (esiti)
La valutazione degli indicatori (mortalità prevenibile e trattabile) osserva come i tassi di mortalità siano molto più bassi al Centro - Nord con l’eccezione delle Asl della Regione Lazio rispetto al Sud”.
De Luca contro il report Agenas
Tra le tante reazioni positive al report, ci sono anche quelle molto irritate. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca in una diretta Facebook è drastico: “Sulla sanità abbiamo notizie interessanti e qualche notizia bizzarra. Ieri sono stati pubblicati alcuni dati nel corso di un convegno che si è fatto ad Arezzo. Sono state rilevate alcune eccellenze della sanità campana per quanto riguarda gli investimenti e le nuove tecnologie. Ma, accanto a cose straordinarie, come sempre, la notizia che è stata pubblicata è un’altra, e cioè che l’Asl più avanzata d’Italia è quella di Vicenza, quella più arretrata d’Italia è la Asl Napoli 1. I dati pubblicati sono falsi”. De Luca conclude: “Sono stati comunicati dati falsi che noi contesteremo sulla base dei dati che Soresa comunica alla piattaforma del ministero e, se sarà il caso procederemo anche a tutela della nostra immagine perché è un atteggiamento intollerabile quello che si adopera nei confronti di Napoli, della Campania e della nostra sanità. È intollerabile e non lo tollereremo”.
L’altro report Agenas
A fine ottobre, invece, un altro report Agenas aveva presentato la sintesi più ‘sanitaria’, presentata così sul sito: “Un lavoro di monitoraggio e analisi delle cure erogate negli ospedali pubblici e privati accreditati, in favore sia dei decisori sia dei professionisti impegnati nell’erogazione dell’assistenza sanitaria”.