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Neonati forti come Rambo grazie agli anticorpi della madre

I piccoli hanno una immunità innata, negli adulti le difese si risvegliano dopo infezioni e vaccinazioni

31/03/2024
Crediti ISTOCKPHOTO - Il sistema immunitario è efficace già nei neonati

I bambini sono più forti di quello che si pensi, hanno una capacità di resistenza straordinaria, come tanti piccoli Rambo, e la loro capacità di fronteggiare le malattie è, per di più, innata. Contrariamente agli adulti, per i quali l’immunità è adattativa, i più piccoli sono tutt’altro che immaturi dal punto di vista della salute. A confermarlo è uno studio della Cornell University dello Stato di New York, pubblicato su Science Immunology, che ha sottolineato il prezioso ruolo giocato nei neonati dalle cellule T, vale a dire i globuli bianchi che li proteggono da malanni di varia natura.

 

Una nuova prospettiva

A spiegare più nel dettaglio i risultati della ricerca sono stati gli autori Brian Rudd (professore associato al Dipartimento di Microbiologia e Immunologia della Facoltà di Medicina Veterinaria) e Andrew Grimson (professore al Dipartimento di Biologia Molecolare e Genetica della Facoltà di Arti e Scienze). Gli esperti hanno prima di tutto evidenziato come “Il sistema immunitario è quasi sempre stato considerato solo dal punto di vista dell’adulto”, a tal punto da farci credere che “i linfociti T dei neonati fossero solo una versione più debole di quelli degli adulti”. Tuttavia, la realtà dei fatti è emersa con lo scoppio della pandemia di Covid-19: è infatti emerso quanto il sistema immunitario dei neonati fosse più solido di quello degli adulti, proprio alla luce dell’apparente assenza della malattia.
La differenza tra il modo con cui gli organismi di adulti e bambini affrontano una patologia è sostanziale: nei primi, infatti, “i Linfociti T riconoscono germi specifici per poi combatterli in seguito”, mentre nei più piccoli questi globuli bianchi “vengono attivati da proteine associate all’immunità innata”. In breve, poco importa se il sistema immunitario di un neonato non ha mai incontrato un agente patogeno: il suo sistema immunitario riuscirà in ogni caso a fornire una protezione rapida ed efficace contro tali microrganismi.

 

Linfociti

Si potrebbe pensare, a questo punto, che i globuli bianchi presenti nei neonati siano intrinsecamente migliori di quelli dei loro genitori. Ma non è così. Gli esperti sottolineano che essi hanno funzioni diverse e aggiungono a proposito che “i linfociti T neonatali non proteggono così bene quanto quelli degli adulti dalle reinfezioni con lo stesso patogeno”. Per essere ancor più precisi, il dottor Rudd ha messo in evidenza come “le cellule T adulte superano quelle dei neonati in compiti quali il riconoscimento degli antigeni, la formazione della memoria immunologica e la risposta alle infezioni ripetute”.
Da queste ultime analisi emerge un altro interessante elemento: i linfociti neonatali innati non sono destinati a scomparire, ma persistono “sia nei modelli animali che negli esseri umani e svolgono ruoli unici durante l’infezione”. Sono inoltre strumenti preziosissimi con cui il nostro organismo combatte quel tipo di infiammazioni che si verificano “durante un’infezione o nelle malattie autoimmuni”.
Si tratta di risultati dal grande valore scientifico, che permetteranno in futuro di sviluppare applicazioni mediche per controllare in modo puntuale il comportamento dei linfociti T, con un potenziale miglioramento rispetto alle cure dei pazienti. Soddisfazione è stata espressa da Rudd, che si è detto entusiasta di “poter passare dall’osservare una funzione unica dei linfociti T a un meccanismo molecolare”.