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Mosse anti-age da mettere in tavola

Ridurre porzioni e calorie, restringere gli orari dei pasti, limitare i prodotti raffinati: l’organismo ringrazierà

21/08/2023

Mangiare senza esagerare, riducendo del 20-40% le calorie introdotte con la dieta in una finestra temporale ristretta. Questo, secondo Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Medicina Interna (Simi), potrebbe essere il vero elisir di lunga vita da consigliare alle buone forchette. Un detto popolare recita: «A tavola non si invecchia», e questo traguardo sembra a portata di mano, a patto di mangiare meno. Limitando l’apporto di calorie le cellule entrano in modalità conservativa: ridotti consumi, minore usura. Accade qualcosa di simile negli apparecchi elettronici, quando attiviamo la funzione risparmio per prolungare la vita delle batterie che stanno per scaricarsi. Mantenere attiva la popolazione negli anni della pensione (healthy ageing) è diventata una esigenza, un’alternativa alla badante.

 

Diabete, sovrappeso e disabilità hanno un impatto sulla spesa sanitaria, occorre prevenire per quanto possibile le malattie cronico-degenerative. Dunque, mantenersi a lungo in buona salute diventa un imperativo. Come contrastare l’invecchiamento? Telemedicina e assistenza a distanza saranno utili nei controlli, ma per fare prevenzione, dicevamo, è consigliata una alimentazione spartana, misurata. In questo modo si attiva una sorta di pulizia interna dell’organismo, le cellule deteriorate vengono rimosse più facilmente e si stimola la rigenerazione dei tessuti.

 

Dalla teoria alla pratica, come si ottiene l’effetto anti-invecchiamento con la restrizione calorica? «Da un punto di vista pratico – spiega il professor Sesti – la restrizione calorica va adattata alle esigenze individuali. Tuttavia, è bene sottolineare che al momento mancano prove scientifiche definitive sull’efficacia di questi principi nel prolungare la vita in salute». Tra le scelte da sacrificare si segnala la tendenza alla restrizione selettiva di prodotti raffinati, allo scopo di limitare l’introduzione di farina bianca e zucchero, associati a un maggior rischio di declino cognitivo.

 

Un altro approccio è il digiuno intermittente, alternare periodi di rinunce a giorni in cui ci si concede qualche strappo alla regola. Questa pratica, attualmente di gran moda per calare di peso, potrebbe essere declinata in funzione anti-aging. Altre soluzioni includono la dieta mima-digiuno, che prevede cicli di 5 giorni di reset ipocalorico ogni 3-4 mesi, e il time-restricted eating, che restringe la finestra temporale nella quale consumare i pasti a meno di 12 ore al giorno, sincronizzandola con la luce solare. Tuttavia, è fondamentale ricordare che tutti questi approcci, una volta che si entra nell’ordine di idee di provarli, devono essere seguiti sotto la supervisione del medico per valutare i rischi e i benefici individuali.