Benessere

La ricerca del giusto equilibrio inizia dalla pianta dei piedi

di
Chiara Bettelli
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I nostri piedi sono un capolavoro d’ingegneria. La loro struttura è molto complessa dal punto di vista anatomico: è costituita da 26 ossa – l’aspetto più importante è proprio la parte scheletrica – da una trentina di articolazioni, un centinaio di muscoli, tendini e legamenti. Il piede ha il compito di sorreggere tutto il nostro peso, oltre a garantirci la stabilità e la locomozione. Conoscere i problemi funzionali e biomeccanici del piede e della deambulazione è fondamentale per la salute. Insomma, le estremità inferiori ci supportano e ‘ci sopportano’ e meritano attenzioni particolari, anche perché essi stessi sono un centro benessere: secondo la medicina tradizionale cinese – emigrata poi in Giappone –, vi si trovano i punti d’energia di tutto il corpo. A questo proposito ricordiamo il metodo diagnostico e curativo della riflessologia plantare che si basa sul trattamento della pianta del piede in alcuni punti riflessi che corrispondono a determinati organi del corpo, per alleviarne i disturbi.

 

Per la bioenergetica, “i piedi rappresentano il nostro appoggio con il mondo, la nostra relazione con il suolo”, scrive Francesco Padrini, terapeuta psico-corporeo, in ’L’energia dentro di noi’. “Sui piedi stiamo in equilibrio ma possiamo farlo in modo diverso. Questi diversi modi rispecchiano l’atteggiamento emotivo con cui affrontiamo la vita”.

 

Considerando l’aspetto più visibile del piede (un’opera d’arte celebrata dagli scultori di ogni epoca) è fondamentale partire dalla cura della pelle. Osserviamo quanto la cute sia frequentemente spessa e ruvida, soprattutto nella zona del tallone. “Qui la pelle ha bisogno di idratazione e nutrimento e bisogna applicarvi quotidianamente un prodotto specifico restitutivo, idratante e nutriente, meglio come impacco” ricorda il Prof. Antonino Di Pietro, dermatologo.

 

Ma quali sono le cause di questa particolare secchezza che può anche provocare, se trascurata, ragadi, crepe, eccessiva sensibilità e prurito? Tra le principali possono esserci: l’età avanzata, problemi di circolazione e sovrappeso, psoriasi o eczemi ma anche, semplicemente, una scarsa sudorazione locale. “La crema per pelle secca dei talloni deve contenere principi attivi nutrienti e idratanti, come quelli dei burri vegetali (burro di karitè o burro di cocco), dalle particolari proprietà emollienti – consiglia il Prof. Di Pietro –. I prodotti a base di ceramidi prevengono la formazione di crepe e nei casi peggiori, di ragadi. In questo caso sono utili anche amido di riso e olio di timo. In farmacia si può acquistare una crema con fosfolipidi e glucosamina, che nutrono in profondità gli strati dell’epidermide. Esistono poi molti oli essenziali nutrienti come quello di mandorle, menta e lavanda”.

 

Per avere i piedi morbidi e senza zone secche è anche importante la prevenzione dell’ispessimento cutaneo. A questo proposito è utile l’esfoliazione della pelle secca, ai lati dell’alluce e sui talloni, con una pietra pomice insaponata o con specifici scrub. Ha un’azione ammorbidente anche il classico (e rilassante) pediluvio con bicarbonato o sali rinfrescanti in acqua tiepida.

 

Nel capitolo restyling non può mancare la cura delle unghie. Costituite da una sostanza proteica, la cheratina, e da calcio e lipidi, sono un organo vitale che cresce continuamente e protegge le dita. Rappresentano anche uno specchio della salute e le eventuali anomalie possono dimostrare problemi renali, epatici, cardiovascolari e dermatologici. Si consiglia di tagliare le unghie corte (non eccessivamente), e quelle dei piedi in forma quadrata (perché non s’incarniscano) e di usare il tronchesino perché le forbicine possono sfaldarle. Le pellicine non vanno eliminate (hanno funzione protettiva) ma spinte all’indietro con l’apposito bastoncino. Via libera allo smalto: ha un’azione rinforzante e impermeabilizzante.

 

Calli e duroni, materia per il podologo

I calli sono ispessimenti cutanei localizzati. Quelli ai piedi possono insorgere come reazione ad una costrizione delle calzature, ad un modo non corretto e sbilanciato di camminare oppure ad un difetto di postura.
Se si formano dei calli sulla pianta del piede questo è un segno indiretto che l’appoggio non è corretto. Occorre indagare con l’aiuto dell’ortopedico sull’adozione di appositi plantari.

 

E, per quanto riguarda il trattamento dei calli e dei duroni, e per eliminare la pelle dura dei talloni (se l’esfoliazione con pietra pomice o prodotti specifici non ha fornito risultati soddisfacenti) bisogna rivolgersi a centri specializzati in podologia ed evitare il fai da te.

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