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Grasso superfluo, si brucia facendo sport

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Una particolare tipologia di grasso superfluo sedimentato nei tessuti del corpo umano, e nello spessore delle arterie del cuore, con l’avanzare dell’età sembra giocare un ruolo di primo piano nei processi di invecchiamento e arteriosclerosi. Gli studi portati avanti in questi anni hanno portato a individuare tipologie diverse. I depositi lipidici nei tessuti, composti da bis(monoacilglicerolo)fosfati (o BMP), sono costituiti da gliceridi, molecole considerate tra le corresponsabili di questo processo involutivo legato al decadimento fisico, nel quale concorrono anche altri fattori. Esistono poi i classici depositi di grasso nelle arterie del cuore, cosiddetti ateromi o placche aterosclerotiche. Queste placche si sviluppano negli anni, nello spessore delle pareti delle arterie di medie e grandi dimensioni, causando una riduzione del lume, o un’ostruzione del flusso sanguigno. L’aterosclerosi è causata dal concorso di più fattori come ipertensione arteriosa, fumo di tabacco, diabete e alti livelli di colesterolo nel sangue. Questo blocco dei vasi sanguigni è una causa comune che può determinare attacchi cardiaci e ictus.

 

Secondo quanto riportato sulla rivista Nature Aging, i gliceridi aggregati nei tessuti corporei possono essere ridimensionati, o riassorbiti, attraverso l’esercizio fisico. Fare sport funziona come un lifting molecolare. Lo studio, condotto su modelli animali e tessuti umani prelevati da biopsie, ha rivelato che l’attività motoria può contribuire a ridurre i livelli di questi lipidi, offrendo nuove prospettive nel campo della longevità.

 

Riekelt Houtkooper, professore di malattie metaboliche genetiche presso l’University Medical Center (UMC) di Amsterdam, sottolinea l’importanza di questi risultati: “L’idea di poter fermare o rallentare l’invecchiamento è stata a lungo considerata fantascienza, ma i nostri studi ci permettono di comprendere meglio il processo di logoramento dei tessuti e di identificare possibili strategie per contrastarlo”.

 

Questo nuovo approccio alla ricerca in geriatria potrebbe aprire la strada a interventi mirati a contrastare i processi di accumulo di grassi nell’organismo umano, nel sottocutaneo e nella parete delle arterie, e a favorire una vita sana e attiva anche nella fascia d’età 80-90 anni. Resta da vedere come questi risultati potranno essere tradotti in pratica, per contrastare i segni dell’invecchiamento e promuovere una migliore qualità di vita per le persone anziane.

 

Nello studio gli esperti hanno analizzato come cambia la composizione dei grassi nei modelli animali. Hanno esaminato dieci tessuti diversi, tra cui muscoli, reni, fegato e cuore, hanno poi confermato che l’accumulo di lipidi BMP era visibile anche nelle biopsie muscolari di persone anziane. Infine, i ricercatori hanno eseguito biopsie muscolari da persone prima e dopo un intervento che includeva un’ora di esercizio al giorno e hanno osservato che i livelli di BMP diminuivano nei partecipanti che svolgevano attività fisica guidata.

 

“Questi risultati – ha concluso Houtkooper – rappresentano un passo avanti nella nostra comprensione del processo di invecchiamento. Abbiamo in animo di condurre studi di follow-up per comprendere meglio come i lipidi contribuiscano all’invecchiamento, quali sono le conseguenze dell’accumulo di grassi sul processo denominato inflammaging, e se questo può essere influenzato solo dall’esercizio fisico o se ci sono altri modi per ottenere lo stesso effetto”.

 

Con l’invecchiamento, si verificano diversi difetti metabolici nell’organismo, tra cui l’accumulo di proteina beta-amiloide nel cervello, che può accompagnare malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Inoltre, si verifica un deterioramento della funzione mitocondriale, che può portare a una ridotta produzione di energia e un aumento dello stress ossidativo, di pari passo si osserva una modificazione dei telomeri nei cromosomi. Altri tipi di accumulo patologico di prodotti intermedi del metabolismo con l’invecchiamento includono la formazione di depositi di calcio, lipoproteine e scorie nelle arterie e nei tessuti, che possono portare a malattie cardiovascolari e metaboliche.

 

Per ovviare ai problemi legati all’invecchiamento è sempre bene adottare uno stile di vita sano che includa una dieta equilibrata, ricca di antiossidanti e nutrienti essenziali, e l’esercizio fisico per mantenere la funzione metabolica e mitocondriale entro livelli ottimali. Inoltre, alcuni integratori e sostanze naturali sono stati studiati per preservare la funzione mitocondriale e ridurre l’accumulo di proteine patogene. Come sempre, è consigliabile consultare un medico prima di intraprendere qualsiasi trattamento anti-aging.

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