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Integratori amici del cuore? Fino a un certo punto

Aglio, L-arginina e monacolina K, occhio ai sovradosaggi e alle interferenze con i farmaci cardiovascolari. Endocrinologi, prudenza su prodotti naturali per colesterolo

09/04/2024

Gli integratori alimentari sono spesso consumati nella convinzione che essendo prodotti della natura siano ideali e senza alcuna controindicazione, ma non tutti si comportano allo stesso modo. In realtà, alcuni integratori assai popolari possono infastidire il muscolo cardiaco nel caso in cui si producano delle interferenze indesiderate con farmaci collaudati. Recenti ricerche, citate dagli esperti dell’Harvard Medical School, hanno puntato i riflettori sui potenziali rischi di tre comuni sostanze, se consumate in maniera impropria: integratori a base di aglio, L-arginina e riso rosso fermentato.

 

Gli integratori derivati dall’ aglio sono da tempo elogiati per i loro potenziali effetti benefici sull’apparato cardiovascolare, tra cui l’abbassamento del colesterolo e un contributo a tenere bassa la pressione sanguigna. Tuttavia, studi recenti hanno dimostrato che questi integratori a base di aglio, ha precisato Kristina Petersen, dipartimento di scienze nutrizionali della Texas Tech University. possono interagire con terapie facmacologiche collaudate come i fluidificanti del sangue, aumentando il rischio di sanguinamento. Inoltre, gli integratori contenenti estratti di aglio possono interferire anche con i farmaci antiretrovirali utilizzati per trattare l’HIV, riducendo l’efficacia di essi.

 

L’aminoacido L-arginina è un altro integratore popolare che potrebbe rappresentare, in casi limite, un fattore di rischio per la salute del cuore. L-arginina è un aminoacido che si ritiene migliori il flusso sanguigno e la circolazione, ma per persone con in condizioni cliniche precarie, come l’angina o la malattia delle arterie coronarie, L-arginina può avere un effetto paradosso, secondo gli esperti, e peggiorare i sindomi in caso di cardiopatia. L-arginina può anche interagire con farmaci utilizzati per trattare l’ipertensione, causando lievi collassi in casi eccezionali.

 

Veniamo infine al riso rosso, un integratore derivato dal riso fermentato che contiene un composto noto come monacolina K, simile al principio attivo delle statine, farmaci utilizzati con ottimi risultati per abbassare il colesterolo, ma che possono causare risentimento ai muscoli striati. Anche se il riso rosso fermentato potrebbe essere efficace per abbassare i livelli di colesterolo, può anche causare danni al fegato e dolori muscolari, soprattutto se assunto in combinazione con statine. Inoltre, il riso rosso fermentato può interagire con altri farmaci, come i fluidificanti del sangue, aumentando il rischio di sanguinamento.

 

Quindi, non sempre naturale significa sicuro sempre e comunque: è quanto ribadito dall’Ame, l’Associazione Medici Endocrinologi, in merito alla monacolina K, conosciuta come la statina naturale. L’ampia diffusione di integratori contenenti questo principio attivo, reperibili nei punti vendita della grande distribuzione senza prescrizione da parte del medico, ha ricordato a suo tempo Vincenzo De Geronimo, coordinatore della Commissione Farmaci dell’Ame, ha inditto l’Unione Europea, e quindi anche l’Italia, a intervenire a tutela dei consumatori, fissando un tetto al dosaggio di questo principio attivo nelle confezioni.

 

Prima di assumere qualsiasi integratore per ridurre il colesterolo, è sempre consigliabile consultare uno specialista per valutare la propria situazione e ricevere indicazioni personalizzate. Un corretto monitoraggio e una gestione altrettanto corretta da parte di un professionista del servizio sanitario, sono fondamentali per garantire il benessere e la sicurezza dei pazienti.

 

Anche quando gli integratori alimentari possono sembrare un modo naturale e sicuro per migliorare la salute, possono avere conseguenze se assunti insieme a determinati farmaci. Prima di iniziare qualsiasi nuovo regime di integratori, è fondamentale parlare con i sanitari o con un dietologo nutrizionista qualificato, soprattutto se si stanno assumendo farmaci per la salute del cuore o altre condizioni diagnosticate in cardiologia.