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Retinopatie e maculopatia senile, come salvare la vista

Trattamento precoce nell'anziano mira a preservare l'integrità dei recettori

02/02/2022
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Mario ha 73 anni e da tempo la vista è peggiorata, fa fatica a leggere, le parole appaiono sfocate anche con gli occhiali indosso, e la lettura non è più un piacere della giornata. Alla visita oculistica, dopo avere escluso una cataratta, il medico gli spiega che il problema da affrontare si chiama maculopatia, una malattia denominata anche retinopatia.

 

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La macula ovvero la parte centrale della retina responsabile della visione nitida, è quella più sofisticata all’interno dell’occhio, ci permette ad esempio di leggere e trasmettere al cervello i dettagli della scrittura, forme e sfumature nei toni di colore. Una volta le retinopatie portavano tutte inesorabilmente alla cecità. Oggi per fortuna, per casi ben selezionati, esistono valide terapie per conservare l’integrità dei recettori, mantenere una buona funzione visiva ritardando il decadimento delle funzioni delle cellule sensoriali specializzate.

 

Ritardare la progressione

Una diagnosi precoce della retinopatia, con altrettanto tempestiva presa in carico in oftalmologia, permetterebbe di ritardare la progressione della malattia e di ridurre l’impatto della spesa pubblica della cecità imputabile all’INPS trasferendo queste risorse per finanziare l’innovazione nelle cure.

 

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Un percorso ad hoc di presa in carico del paziente con maculopatia prevede: appropriatezza nel motivo della visita; capacità di assorbire l’impatto delle nuove diagnosi; riduzione del tempo dedicato alla compilazione della cartella clinica per paziente; maggiore capacità di rispondere alle domande di salute; gestione della saturazione delle risorse nelle zone più a rischio. “Questo schema affronta i limiti della gestione attuale”, ha scritto Paolo Locatelli, Politecnico di Milano, in un dossier Mondosanità realizzato con il contributo incondizionato di Novartis. “Il trattamento precoce delle maculopatie senili riduce il numero di nuovi ciechi”.

 

Accorciare i tempi di attesa

Cosa ancora è necessario per migliorare i risultati delle terapie? Sicuramente occorre ridurre i tempi di attesa, il territorio deve segnalare i pazienti accompagnandoli verso il percorso specialistico; alla visita oculistica di approfondimento il centro oculistico di secondo livello con ambulatorio dedicato deve effettuare la visita specialistica con esame OCT ed eventuali altri accertamenti strumentali; il trattamento IVT dovrebbe avvenire entro 20 giorni dall’invio del paziente al centro oculistico di secondo livello dedicato”.

 

Mille casi all’anno in Italia

La maculopatia senile colpisce 25-30 milioni di persone nel mondo occidentale, è un’emergenza sanitaria con pesanti ricadute economiche. Secondo i dati INPS  si registrano in Italia un migliaio di nuovi casi all’anno (985 per la precisione), per un totale di più di 4.920 soggetti censiti, dal 2015 al 2019. Lo stato di cecità parziale viene riscontrato nel 68% dei soggetti esaminati, con 670 nuovi casi in media ogni anno, mentre la cecità assoluta si configura nel 10% dei casi. I costi delle prestazioni per la cecità civile in presenza di diagnosi di degenerazione della macula ammontano a 52,7 milioni di euro l’anno.

 

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