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Influenza, picco in primavera. Profilassi congiunta con il Covid

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La curva dell’influenza continua a salire, ai primi di aprile il sistema di sorveglianza InfluNet dell’ Istituto Superiore di Sanità ha segnalato di aver censito 335mila nuovi casi di sindrome simil-influenzale, quasi 30mila in più rispetto al picco registrato durante la settimana tra Natale e Capodanno. Sono i più piccoli a trainare il rialzo della curva: nella fascia di età fino a 4 anni l’incidenza è pari a 18 casi per mille abitanti, un tasso vicino al picco di 21,25 casi registrato nella seconda metà di novembre, quando, tuttavia, un forte contributo era dato dalle infezioni da virus sinciziale. L’incidenza dell’influenza è in crescita anche nelle altre fasce di età.

 

Pianificazione

Se di vaccinazione antinfluenzale solitamente si parla a settembre, quando i virus respiratori iniziano a circolare, quest’anno occorre parlare di anticorpi e profilassi per la popolazione in generale (specie per i soggetti fragili) già in primavera, perché in questi giorni le regioni formulano le richieste di approvvigionamenti dei lotti di vaccino antinfluenzale, ed è quindi il momento di avviare una opera di capillare sensibilizzazione.

 

Complicanze

Ospedalizzazioni, visite mediche, spesa farmaceutica, assenteismo dal lavoro, perdita di produttività sono solo alcuni degli elementi che influiscono a livello sanitario e sociale. L’impatto economico delle epidemie influenzali stagionali è stato stimato pari a oltre 1 miliardo di euro in media per anno. Un lavoro dell’ Università Bocconi di Milano, illustrato recentemente nel corso di un convegno alla SDA (scuola di direzione aziendale) in collaborazione con Sanofi, ha indagato il carico sommerso associato all’influenza. Si è visto che il numero di ricoveri per complicanze misconosciute dell’influenza è quasi quattro volte superiore a quello dei ricoveri per la sindrome influenzale propriamente detta. Gli inconvenienti aumentano con l’avanzare dell’età.

 

Valore

Dal dibattito è emersa la necessità di strutturare politiche di scelta, acquisizione e utilizzo dei vaccini antinfluenzali basate sul valore in termini di giornate di degenza risparmiate, di giorni di lavoro salvaguardati, di complicanze scongiurate e di vite umane salvate. Un timore condiviso dagli esperti è che l’allentamento nell’impiego dei dispositivi di protezione individuale e delle altre misure cautelative  (mascherine, disinfettanti, distanziamento, areazione) riporterà i tassi di influenza stagionale ai livelli sperimentati prima della pandemia, e produrrà anche riacutizzazioni dell’indice di contagio da Covid-19. Da qui l’invito ad aggiornare le anagrafi vaccinali mediante una reale interfaccia dei dipartimenti di prevenzione con le cure primarie e le altre anime del sistema.  Significa, in definitiva, pianificare fin d’ora una strategia sanitaria e sociale della prossima campagna di vaccinazione antinfluenzale.

 

Approfondimento:

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