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Depressione e salute mentale: un possibile aiuto dal canto degli uccelli

L'osservazione degli uccelli e l'ascolto dei loro canti fa bene alla mente, fino al punto di poter essere d'aiuto per chi soffre di depressione

31/10/2022

Birdwatching e ‘pace dei sensi’. Secondo uno studio a cura del King’s College di Londra l’osservazione ornitologica non è solo una passione o un passatempo, ma può essere equiparata ad altre tipologie più comuni di pet therapy. Osservare gli uccelli o ascoltare i loro canti sarebbe infatti un valido modo per migliorare il benessere mentale, anche nei casi di disturbi depressivi.

L’indagine, pubblicata sulla rivista Scientific Report, si è servita dell’applicazione per smartphone Urban Mind per raccogliere informazioni in tempo reale sulla salute mentale di oltre 1200 persone tra aprile 2018 e ottobre 2021, per un totale di quasi 27 mila report. I partecipanti, per lo più provenienti da Regno Unito, Unione Europea e Stati Uniti, sono stati invitati per tre volte al giorno a segnalare l’eventuale contatto ravvicinato (attraverso la vista o l’udito) con varie specie di uccelli, rispondendo al contempo ad alcune domande per valutare la propria condizione psicologica.

Associando i dati raccolti, i ricercatori sono stati in grado di stabilire che l’esistenza di un legame tra l’osservazione o l’ascolto della cosiddetta avifauna e un incremento del benessere mentale, tanto nei soggetti senza particolari disturbi quanto in quelli cui era stata diagnosticata una forma depressiva. Tali risultati sono stati ottenuti scremando dall’equazione il contributo di altri fattori ambientali dal possibile impatto positivo, come la presenza di alberi, piante o corsi d’acqua.

Partendo dall’idea ormai consolidata che immergersi nella natura sia un toccasana per la mente, il lavoro del King’s College ha il merito di svelare un aspetto finora sottovalutato del mondo che ci circonda. “Abbiamo dimostrato per la prima volta il legame diretto tra la visione o l’ascolto degli uccelli e il buon umore”, ha spiegato l’autore principale Ryan Hammoud, “Speriamo che quanto scoperto aiuti a comprendere l’importanza di proteggere e creare ambienti che incoraggino la presenza degli uccelli, non solo in funzione della biodiversità ma anche per la nostra salute mentale”.