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L’autoironia rivela come percepiamo il nostro corpo

Esiste un rapporto fra il modo in cui le donne ironizzano sul proprio aspetto e la percezione positiva o negativa che hanno del proprio corpo

21/10/2022

Il modo in cui scherziamo su noi stessi dice molto di come percepiamo il nostro aspetto. Uno studio della University Of Surrey ha indagato il rapporto fra humour e immagine del corpo nelle donne, un argomento finora trascurato a livello accademico ma che può rivestire un interesse pratico nel trattamento di certe condizioni psicologiche. I ricercatori hanno scoperto che le donne che adottano un’autoironia positiva in relazione al proprio aspetto apprezzano di più il proprio corpo rispetto a quelle che usano un umorismo caustico. L’autoironia è quindi un riflesso di come ci percepiamo, e al tempo stesso può anche modificare l’immagine corporea, in un senso o nell’altro.

 

I ricercatori hanno sottoposto a un questionario 216 persone, in modo da determinare il loro tipo di humour e la percezione che hanno del loro aspetto. Le donne che ironizzavano su se stesse in modo “cattivo”, più aggressivo e sferzante, sono risultate più inclini ad avere una visione molto critica del proprio corpo, a desiderare di dimagrire e ad adottare comportamenti alimentari emotivi e disordinati. Il contrario di quanto invece si è visto con le donne dotate di un’autoironia leggera e indulgente, più propense invece a considerare con gentilezza e apprezzamento il proprio corpo.

 

Lo studio suggerisce che, in ambito terapeutico, promuovere l’adozione di uno humour costruttivo possa aiutare i pazienti a migliorare la percezione negativa che hanno del proprio aspetto. “Ironizzare su se stessi è spesso una tecnica che adottiamo per ottenere l’approvazione degli altri”, spiega la professoressa Jane Ogden, “ma può anche significare che sta accadendo qualcosa di preoccupante nella vita di una persona. Questa forma di umorismo può indicare che questa persona ha problemi di autostima e un rapporto difficile con l’immagine del proprio corpo, il che può avere effetti di lunga durata sulla sua vita”.

 

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Humor.