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Rimedi antistress al ritorno dalle vacanze

La sindrome da rientro provoca ansia, stanchezza e irritabilità, e annulla i benefici del periodo di relax

18/09/2022 - di Olga Mugnaini

Cosa saranno mai alcuni chiletti messi su in estate! E invece gli specialisti ci dicono che sono un problema, tanto da chiamarla “sindrome da rientro“. Secondo le indagini ne soffre fino al 45% degli italiani, con una frequenza che nelle donne è da due a tre volte maggiore rispetto agli uomini, e una durata media da 2-3 giorni a una settimana.

 

A mettere in guardia sono gli esperti della Società Italiana di Endocrinologia (Sie), che spiegano come anche pochi chili in più, tra cene e aperitivi sulla spiaggia, possano alterare il sistema che trasforma il progesterone in allopregnanolone, l’ormone del buonumore, e aumentare il livello di cortisolo, l’ormone dello stress, peggiorando ansia e stanchezza, e allungando la durata di quella che appunto è chiamata sindrome da rientro.

 

“Se l’effetto benefico delle vacanze sembra sparire in fretta, il ripristino della routine per circa la metà degli italiani, soprattutto donne, si associa a stress e preoccupazioni – sostiene Annamaria Colao, presidente della Società Italiana di Endocrinologia e Ordinario di Endocrinologia all’università Federico II di Napoli –. La ’sindrome da rientro’ non è una patologia, ma a tutti gli effetti una condizione reale che molti sperimentano dopo un periodo più o meno lungo di vacanza soprattutto d’estate. Si tratta di una risposta psico-fisica, caratterizzata da ansia, insonnia, irritabilità e stanchezza, che si prova al ritorno a una normalità diversa da quella rilassante e spensierata della vacanza. Un affaticamento che è in crescita anche a causa del long-covid, che ha proprio la stanchezza profonda come sintomo principale. La sindrome da rientro, ha in genere natura breve e transitoria e dura da un paio di giorni a una settimana. Ma anche pochi chili in più presi durante le vacanze possono allungarne la durata fino a qualche settimana”.

 

La buona notizia è che il nostro organismo può essere aiutato a superare più velocemente gli effetti della sindrome da rientro, seguendo qualche piccolo accorgimento. “La prima regola è cercare di mantenere un buon ritmo sonno-veglia, rispettando il proprio orologio biologico: grazie a un’adeguata quantità di riposo e mantenendo orari regolari si possono recuperare le energie e si favorisce un buon equilibrio ormonale – raccomanda Annamaria Colao –. Altrettanto importante la dieta, che deve essere varia ed equilibrata”.

 

Assicurarsi energia non significa consumare troppi zuccheri, che al contrario possono accentuare la sensazione di stanchezza, ma seguire un’alimentazione ricca di frutta, verdura e cereali integrali.
Fondamentale infine l’esercizio fisico. I medici ci ricordano che la stanchezza da sport è sana, regala endorfine che aumentano il buonumore e mantiene in forma evitando la spossatezza da chili di troppo, ma soprattutto muoversi con costanza nel lungo periodo regala energia, perché migliorano i processi metabolici e quindi l’utilizzo di energia da parte dell’organismo.

 

Resta poi la raccomandazione valida sempre, ma in questa circostanza ancora più importante del solito: bere in abbondanza durante il giorno per garantire una buona idratazione a tutto l’organismo, indispensabile per un buon funzionamento di tutto l’organismo e anche del cervello, che altrimenti si stanca più facilmente.