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Il pesce azzurro piace al cuore: riscoprire sgombro e sardine

Un consumo settimanale si associa a una riduzione significativa del rischio cardiovascolare

20/02/2022

Che il consumo di pesce si associa alla riduzione del rischio di malattie come l’infarto non è una novità. Nessuno sinora però aveva chiarito se fosse meglio preferire le alici alla spigola, le sardine ai gamberi, ossia se fosse meglio il pesce azzurro detto anche pesce ’grasso’ o il pesce bianco, o ’magro’.

 

La ricerca

La risposta è arrivata dallo studio dell’equipe di Diabetologia del Policlinico dell’ateneo di Napoli Federico II: il consumo di 1-2 porzioni di pesce grasso a settimana si associa a una riduzione significativa del rischio di infarto e di altre patologie cardiache che, per i casi fatali, si colloca intorno al 17%. Al contrario, il consumo abituale di pesce magro, pur non aumentando i rischi, non si associa a questi benefici, Insomma, merluzzo, spigola, crostacei, molluschi, non ha lo stesso potenziale di sardine, alici e sgombri. Il pesce grasso contiene, quantità fino a 10 volte più elevate di omega-3, rispetto al pesce magro. Inoltre è più ricco di calcio, potassio, ferro e vitamina D, che possono contribuire all’impatto benefico sul cuore.