Domenica 19 Maggio 2024

Contrabbando alla base dell’Aeronautica di Pratica di Mare: invece di rifornire gli aerei militari, vendevano il carburante a quattro distributori laziali

Arresti domiciliari per 5 sottufficiali in servizio nel Reparto Carburanti dell’aeroporto militare. Altre 10 persone coinvolte

L'ingresso della base dell'Aeronautica Militare di Pratica di Mare

L'ingresso della base dell'Aeronautica Militare di Pratica di Mare

Roma, 18 luglio 2023 – Invece di rifornire gli aerei militari con il gasolio JP-8 presente nella base dell’Aeronautica di Pratica di Mare, vendevano clandestinamente il carburante ai gestori di quattro distributori di Anzio, Albano Laziale, Aprilia e Lanuvio. Sono finiti nei guai 5 sottufficiali dell’Aeronautica in servizio nel Reparto Carburanti dell’aeroporto militare a pochi chilometri da Roma, scoperti dai finanzieri del comando provinciale della Capitale di far parte, assieme ad altre 10 persone, di un’organizzazione impegnata nel contrabbando di carburanti. 

Approfondisci:

Contrabbando carburante a Pratica di Mare, gasolio Jp8: cos’è e quali danni crea alle auto. La mappa dei distributori sequestrati

Contrabbando carburante a Pratica di Mare, gasolio Jp8: cos’è e quali danni crea alle auto. La mappa dei distributori sequestrati

Le indagini

Le indagini dei finanzieri, coordinate dalla Procura di Velletri, hanno consentito di ricostruire un traffico illecito di combustibili per autotrazione per oltre 7 milioni di litri in cui erano coinvolti quattro impianti di  rifornimento ad Anzio (RM), Albano Laziale (RM), Aprilia (LT) e Lanuvio (RM), che, a partire dal 2021, hanno ricevuto carburanti di provenienza illecita. Indagini che ora hanno portato a eseguire misure cautelari nei confronti di 15 persone e di sequestrare beni e disponibilità finanziarie (tra cui contanti, conti correnti, auto, terreni, 4 distributori di carburanti e una villa con piscina) per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro. 

Contrabbando alla base di Pratica di Mare

Secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza, i 5 militari infedeli in servizio a Pratica di Mare riuscivano a vendere clandestinamente il carburante destinato agli aerei tipo ''Jet Propellant 8'',  un gasolio speciale utilizzato appositamente per i velivoli militari, perché avevano alterato il meccanismo di pesatura delle cisterne grazie ad un crick posto sotto la pesa in grado di alleggerire a piacimento il peso delle cisterne in uscita dalla base. I 5 sottufficiali, per il loro operato, ricevevano in contanti, direttamente dagli autotrasportatori, circa 1 euro per ogni litro di carburante trafugato, mentre il gasolio veniva consegnato da questi ultimi direttamente presso i singoli distributori.

Taniche piene nel baule dell’auto

Nel corso delle indagini è emerso che uno dei quattro distributori coinvolti riceveva il JP-8 direttamente da parte di uno dei militari arrestati il quale riempiva quotidianamente il baule della propria vettura di taniche piene di carburante per poi consegnarle ''a domicilio'' a un gestore di Lanuvio. In questo caso il responsabile della pompa, anche lui arrestato, provvedeva, di notte, a svuotarlo nelle cisterne dell'impianto. Inoltre, gli imprenditori che gestivano le pompe di Anzio, Albano Laziale e Aprilia, avevano stretto accordi commerciali anche con un deposito di carburanti di Ariccia (RM), che tramite fatture false e altri artifici contabili, riusciva a procurare loro ulteriore gasolio di contrabbando.

Arresti domiciliari

Tra i quindici arrestati, oltre agli imprenditori gestori dei 4 distributori coinvolti e ai 5 militari dell'Aeronautica, figurano il rappresentante legale del deposito di carburanti, gli autisti delle cisterne e i tecnici della manutenzione delle colonnine dei distributori, che, d'accordo con gli imprenditori, alteravano i contatori dove il prodotto di provenienza illecita veniva versato. Per tutti loro sono stati disposti gli arresti domiciliari, ad eccezione di un indagato, cui è stato imposto l'obbligo di dimora nel comune di Aprilia. L'Aeronautica Militare ha costantemente fornito il proprio contributo per disvelare gli illeciti oggetto delle indagini e per individuare i soggetti responsabili.

L’inizio dell'organizzazione criminale

La prima fase, spiega una nota dei finanzieri, in cui si è sviluppata l’organizzazione criminale tra i gestori dei distributori laziali coinvolti nell’inchiesta non riguardava la base di Pratica di Mare. Il sistema è iniziato con un giro settimanale di autobotti mandate in Germania dove avrebbero prelevato combustibile che veniva dichiarato in importazione come ''olio lubrificante'', evadendo quindi l'Iva e l'accisa previste per i carburanti. Il prodotto, che in realtà era a tutti gli effetti gasolio per autotrazione, giunto in Italia, veniva prima travasato in un'altra autocisterna e poi distribuito alle pompe stradali di Anzio, Albano Laziale, Aprilia, alterando così la concorrenza del mercato con prezzi più bassi. Successivamente, nel periodo in cui il conflitto russo-ucraino aveva portato all'aumento vertiginoso dei prezzi e all'abbassamento del carico fiscale sulle accise, il sistema con la Germania si è rivelato eccessivamente costoso e ha portato i gestori dei distributori a riorganizzarsi, riuscendo ad accordarsi con i 5 sottufficiali in servizio a Pratica di Mare.

L’Aeronautica: “Piena fiducia nella magistratura e massima collaborazione”

L'Aeronautica militare esprime "piena fiducia" nella magistratura e "massima collaborazione" per l'indagine che ha coinvolto 5 suoi sottufficiali. "In merito alle notizie emerse circa i provvedimenti cautelari adottati dall'Autorità giudiziaria nei confronti di alcuni militari dell'Aeronautica per attività legate a traffico illecito di carburanti, la Forza Armata - si legge in una nota - esprime piena fiducia e assicura la massima collaborazione nei confronti della magistratura per far completa luce sulle eventuali responsabilità individuali di appartenenti alle istituzioni in fatti che vanno a ledere l'immagine e il prestigio della Forza Armata, contrastando con il costante impegno dell'Aeronautica a servire il Paese, difendere la legalità e la sicurezza collettiva".