Lunedì 29 Aprile 2024

Torino, tessere e appalti. L’ex deputato Pd Esposito: "Strapotere delle correnti. Ho denunciato il sistema"

L’ex parlamentare ha lasciato la politica nel 2018: “Da allora una brutta deriva. Gallo rappresenta il clientelismo. Ma chi ora l’ha espulso imita il grillismo. Prima nel Partito la dialettica consentiva di non decidere tutto a tavolino"

Torino 11 aprile 2024 –  Nell’ordinanza sul ras delle tessere di Torino Salvatore Gallo, l’ex parlamentare Pd Stefano Esposito è citato a pagina 911. Il gip Luca Fidelio scrive che Esposito si è presentato spontaneamente presso gli uffici del Ros per un esposto su Sitalfa e sulla manutenzione stradale. "Due imprenditori (i fratelli Lazzaro, ndr ) che lavoravano nei subappalti della Torino-Bardonecchia mi avevano segnalato un sistema di doppia fatturazione sugli appalti", ricorda oggi.

Stefano Esposito (Ansa)
Stefano Esposito (Ansa)

E come funzionava?

"Provo a spiegarlo con un esempio. Ci sono Sitaf e Sitalfa. Sitaf affida a Sitalfa 100 euro per la sicurezza dell’autostrada. Sitalfa senza gara fa il subappalto e dà in affido il lavoro per 80 euro. Poi, quando l’appaltatore ha accettato, gli sottoponevano un secondo contratto segreto in cui l’imprenditore si impegnava a restituire a Sitalfa altri 20 euro. Questo sistema serviva a costituire fondi neri. Gli imprenditori non volevano denunciare per paura di finire tagliati fuori dal sistema. Per questo alla fine ho denunciato io".

All’epoca il Partito democratico prese iniziative?

"Siccome all’epoca la provincia di Torino deteneva una quota in Sitaf, chiesi al consigliere Antonio Ferrentino di fare un accesso agli atti. L’azienda ci ha dato 40 scatoloni. Noi le abbiamo portate ai Ros. Io di quell’indagine non ho mai saputo nulla fino a quando non ho ritrovato la denuncia negli atti di quest’inchiesta. Certo, 11 anni sono tanti".

Che cos’è il metodo Gallo?

"Di certo lui non c’entra nulla con gli appalti Sitaf. Detto questo, io lo contrasto dai tempi dei Democratici di Sinistra nel 2001. È il classico metodo clientelare dove al centro c’è la Sitaf, di cui Gallo era dirigente, che era il luogo dei favori, delle assunzioni, degli scambi".

Secondo l’accusa, il ras delle tessere puntava a ottenere un assessorato per uno dei suoi. Ma il sindaco di Torino Lo Russo non gliel’ha concesso.

"Certo: bisogna riconoscere i meriti politici a Lo Russo. Quando il sistema Gallo incontra sulla sua strada Lo Russo, si inceppa. Ma va anche detto che oggi Gallo è il mostro che viene scaricato come una mela marcia e senza nemmeno dargli il tempo di difendersi. Eppure c’è chi ci ha fatto gli accordi per essere eletto. Per esempio il segretario regionale Pd (Domenico Rossi, ndr ), che l’ha espulso e ha fatto pressioni sul figlio per farlo ritirare. Mi sembra di vedere una brutta copia del grillismo".

Lei dice che nel Pd comandano le correnti: quando lei era nel partito chi comandava?

"Finché io ci sono stato, nel 2018, lo strapotere non c’era. C’era una dialettica che consentiva di non decidere tutto a tavolino. Poi il sistema c’è sempre stato. Ma negli ultimi sette anni c’è stata una deriva. E non solo in Piemonte".

Sono le primarie che salveranno il Pd?

"Con le primarie si diluisce lo strapotere delle tessere. Ma è un sistema che va migliorato. In ogni caso le correnti non sono il male assoluto. Quelle di pensiero non sono un fatto negativo. Il problema è che tra Margherita e Ds ha prevalso la Margherita. E i metodi che usano i pacchetti di tessere".