Mercoledì 24 Aprile 2024

Superbonus addio, Cattaneo (Forza Italia): “Presto nuovi sostegni, ma ora risaniamo i conti”

Il deputato azzurro: serve una exit strategy dal 110% per cittadini e imprese

Roma, 29 marzo 2024 – Onorevole Alessandro Cattaneo, vicecoordinatore di Forza Italia. Dunque è finita per sempre l’era del Superbonus?

"Il Superbonus era una misura emergenziale che, come partito, abbiamo sostenuto nel periodo della pandemia, nel tentativo di ridare impulso a un settore fondamentale come quello delle costruzioni. Tuttavia, sin da subito, abbiamo contestato il modo in cui è stata gestita in termini di mancata prevenzione degli abusi e di una vera e propria deriva dei conti pubblici. Un intervento emergenziale che non può e non deve diventare strutturale. Detto cio...".

Cosa?

Alessandro Cattaneo (Forza Italia)
Alessandro Cattaneo (Forza Italia)

"La sua fase conclusiva necessita di un accompagnamento".

E quali margini di intervento ci sono dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri?

"Miglioreremo il provvedimento nel passaggio parlamentare. Dobbiamo offrire ai cittadini e alle imprese le garanzie per una exit strategy che accompagni la chiusura dell’era del 110%, per chiudere le code rimaste, inerenti al sisma bonus, alle onlus, alle rsa e ad altri casi specifici. Ma non c’è dubbio sulla necessità che il Superbonus, per come è stato concepito, debba essere mandato in soffitta".

Al suo posto?

"Servono altre misure per rilanciare il settore e soprattutto bisogna imparare dall’esperienza e dalle tante ombre che sono emerse da questa stagione".

Ad esempio?

"Terminata la fase si risanamento dei conti, sarà doveroso tornare a organizzare degli sgravi fiscali, che siano sostenibili e duraturi e che siano certi per cittadini e imprese. Anche la cessione del credito deve ripartire, perché funziona: permette alla persona che non ha capienza fiscale di fare i lavori di ristrutturazione della casa accedendo agli sgravi".

Le nuove misure saranno considerate in base all’Isee?

"Io non sono d’accordo sull’utilizzo dell’Isee come elemento di filtro. Perché credo che, per quanto riguarda l’edilizia, sia necessario guardare oltre. Quanto entrerà in vigore la Direttiva europea sulle Case green gli interventi di efficientamento energetico dovranno riguardare circa 5 milioni di edifici residenziali. Il nostro gruppo all’Europarlamento ha votato contro l’entrata in vigore della direttiva perché riteniamo che sia condivisibile la volontà di efficientare il nostro parco degli immobili, soprattutto se questo consente agli italiani di spendere meno in bollette e di inquinare meno, ma siamo convinti che tutto ciò non possa avvenire a spese dei cittadini".