Domenica 1 Settembre 2024
COSIMO ROSSI
Politica

Elezioni in Sardegna, Centrodestra unito e obbligato a vincere. La sinistra spera

Domenica le regionali. I leader di governo ieri insieme sul palco per Truzzu. Pd e M5s con Todde, ma lei non vuole Schlein e Conte ai comizi. Incognita Soru

Cagliari, 22 febbraio 2024 – "Questo governo durerà 5 anni, anche dieci sì, ma giorno per giorno". È una Giorgia Meloni esuberante e istrionica quella che si esibisce sul palco della Fiera di Cagliari, dov’è arrivata insieme ai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani per sostenere il sindaco del capoluogo e candidato del centrodestra alla guida della regione, Paolo Truzzu (FdI). "Noi non stiamo insieme per costrizione, stiamo insieme da trent’anni per scelta", s’infiamma la premier facendo eco a Salvini: "Più provano ad allontanare me e Giorgia – aveva detto il leader leghista – più andiamo avanti insieme come una sola persona, per 5 anni e non un minuto di meno". E lo stesso assicura il leader azzurro Antonio Tajani, che con FI mira a "occupare" la prateria tra Meloni e la leader dem Elly Schlein. Ragionamenti che stanno a dimostrare come le elezioni sarde abbiano assunto un’inattesa rilevanza nazionale.

Una pensionata apostrofa così la leader del Partito democratico Elly Schlein, 38 anni, al mercato di Cagliari: "Vada a lavorare come ho fatto io"
Una pensionata apostrofa così la leader del Partito democratico Elly Schlein, 38 anni, al mercato di Cagliari: "Vada a lavorare come ho fatto io"

Accade infatti che negli ultimi giorni, vero a falso che sia, le segreterie romane dei partiti siano in fibrillazione per il risultato considerato in bilico. E la maggioranza di governo, finora blindata, trema davanti al rischio della prima, vera impasse dalle elezioni del 2022. Da amministrazione uscente, un centrodestra forte come quello di Meloni è infatti quasi obbligato a vincere. Mentre una sconfitta, finora largamente esclusa, rappresenterebbe un pessimo viatico in vista delle Europee. Di nuovo perciò, come nelle dispute sulle candidature alla presidenza che hanno investito tanto il centrodestra che il centrosinistra, le vicende sarde si intrecciano con quelle romane. E viceversa. L’isola diventa il termometro dello stato di maggioranza e opposizioni, Cagliari il centro di irradiazione degli ultimi fuochi propagandistici. "Estremisti rabbiosi", accusa le opposizioni Meloni. Mentre Schlein dà ragione alla pensionata che la contesta lamentando di aver lavorato una vita per la "vergogna" di 500 euro al mese.

Politica locale e nazionale s’impastano letteralmente. Con la candidata di centrosinistra Alessandra Todde che, memore anche delle polemiche sui patti romani da cui è scaturita la sua investitura, ha preferito non avere a fianco i leader di Pd e 5 Stelle Elly Schlein e Giuseppe Conte alla chiusura elettorale. Il voto di domenica è questione "dei sardi", secondo l’ex sottosegretaria dei governi Conte e Draghi (sostenuta anche da Avs e altre formazioni di sinistra). Come il tema principale della campagna elettorale, che ha riguardato il declino del sistema sanitario isolano.

Al tempo stesso, però, il risultato sardo potrebbe instradare su nuove premesse tutta la prossima campagna elettorale europea, nel caso di una vittoria a sorpresa del centrosinistra. La cosa non sarebbe affatto indolore per la maggioranza, dove potrebbe acuirsi la tensione con la Lega, il cui elettorato autonomista è il più imputato di un eventuale boicottaggio di Truzzu, voluto da Meloni e sostenuto da ben 9 liste. La premier, per parte sua, alla luce degli ultimi sondaggi che non la vedono sfondare il 30% starebbe abdicando all’idea della fatica elettorale europea. Schlein e Conte, invece, otterrebbero un inaspettato assist per "l’esperimento nazionale di campo largo" prima fortemente voluto, oggi derubricato in nome del localismo e che domani potrebbe tornare in auge.

Tutto o quasi dipenderà da dove arriveranno, se più dal centrodestra o dal centrosinistra, i voti all’ex governatore e fondatore di Tiscali Renato Soru, in campo con una sua coalizione composta da cinque liste che vanno da Azione a Rifondazione comunista. Mentre corre in solitaria Lucia Chessa, insegnante di lettere e leader alla guida della lista Sardegna R-esiste.