Domenica 5 Maggio 2024

Primarie Pd, renziani con Martina. Ma divisi. E Giachetti si candida

Dopo il ritiro del candidato 'designato' Marco Minniti, i renziani danno il mandato per trattare l'appoggio a Martina, ma una minoranza non lo sosterrà. Intanto, Roberto Giachetti e Anna Ascani scendono in campo

I dem Maurizio Martina e Lorenzo Guerini (foto Lapresse)

I dem Maurizio Martina e Lorenzo Guerini (foto Lapresse)

Roma, 11 dicembre 2018 - La ferita del ritiro a sorpresa di Marco Minniti dalla corsa a segretario è ancora fresca. A 24 ore dalla chiusura dei termini per presentare le candidature, nel Pd non mancano i colpi di scena. I renziani 'orfani' dell'ex ministro degli Interni, infatti, si sono spaccati. La maggioranza, capitanata da Lorenzo Guerini e Andrea Marcucci, ha scelto di sostenere l'ex segretario reggente Maurizio Martina; una parte di 'duri e puri' invece si è rifiutato di farlo. E in serata è spuntato un nuovo candidato. O meglio, due: il 'ticket' formato da Roberto Giachetti (che già aveva corso per la  poltrona di sindaco di Roma, sconfitto al ballottaggio dalla Raggi) e dalla parlamentare Anna Ascani.

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COMPROMESSO E SPACCATURA

Partiamo dal principio. Nella riunione in cui dovevano decidere quale candidato sostenere ai gazebo di marzo, i renziani si sono divisi. La maggioranza dei parlamentari appoggerà Martina, ex segretario reggente già in campo; la minoranza invece avrebbe preferito un nome di area. "Per un candidato di bandiera è francamente roppo tardi - hanno detto Guerini e Marcucci ai colleghi - l'unica soluzione è andare con Martina per rafforzare la dose di riformismo dentro il Pd". Il termine per le candidature, del resto, scade domani alle 18. Ma il compromesso non ha accontetato tutti. Il passo indietro di Minniti, del resto, è arrivato proprio perché l'ex ministro degli Interni non era convinto dall'appoggio di Renzi che, nei giorni scorsi, è stato accreditato anche dell'ipotesi (smentita dall'interessato) di 'fondare' un proprio partito. E solo ieri l'ex premier, su Facebook e sulla sua newsletter, ha condannato il tiro al bersaglio di una parte del Pd contro di lui, dicendo che il suo errore principale è di 'non aver usato il lanciafiamme' per mantenere la leadership all'interno del partito. Parole dure a cui, peraltro, Martina ha risposto col dialogo: "Bisogna cambiare il Pd, per farlo servono ago e filo, non il lanciafiamme". Due visioni completamente diverse, che danno l'idea del momento delicato del partito.

GIACHETTI-ASCANI CANDIDATI

Quando i giochi sembravano chiusi, nel tardo pomeriggio, sono spuntati due nuovi competitor renziani, che si presenteranno in ticket. Si tratta di Roberto Giachetti e Anna Ascani: quest'ultima fu indicata nel 2016 da Forbes come una delle personalità under 30 più influenti della politica europea (oggi ha 31 anni). "Il congresso non può essere solo appannaggio di Martina e Zingaretti, c'è una realtà che penso non possa mancare in questo congresso - hanno detto i due in diretta Facebook -. C'è bisogno di dare una casa a quelli che non si riconoscono nelle candidature di Martina e Zingaretti. In tanti ci hanno scritto". Al momento, dunque i candidati sono sette: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina, Francesco Boccia, Dario Corallo, Maria Saladino, Cesare Damiano e il ticket Giachetti-Ascani.