Sabato 27 Luglio 2024
GABRIELE
Politica

Non contano i candidati, ma una Ue forte

L'articolo riflette sull'importanza dell'Unione Europea e delle elezioni imminenti, sottolineando la necessità di guardare oltre le questioni interne e considerare il ruolo dell'UE nel contesto internazionale. Viene criticata la visione limitata di alcuni politici e cittadini, evidenziando la complessità e l'importanza delle decisioni europee.

Canè

Ve l’immaginate se l’Europa esistesse sul serio? Quella politica intendiamo, un continente di Stati retto da un governo, con un esercito, una politica estera? Un’Europa, tanto per capirsi, protagonista nello scenario internazionale, e non il comprimario al tavolo delle grandi potenze perché è solo la somma di tante medie potenze nazionali? Ve l’immaginate come se la prenderebbe ancora di più Renzi che dalla Leopolda ha sparato a palle incatenate contro la rielezione di Ursula von der Leyen alla guida del "governicchio" Ue.

Immaginazione, o aspirazione a parte, è con questa realtà però che abbiamo a che fare, e l’errore maggiore dei partiti e soprattutto di noi cittadini sarebbe di ridurre le elezioni di giugno a una conta interna. Perché tanto l’Unione appare a sovranità limitata negli scenari mondiali, quanto è incisiva, nel bene e nel male, nella vita dei singoli Paesi. Spesso determinante. Che altrettanto lo sia il presidente della Commissione, beh, è altra storia. Il valore della carica è in proporzione al peso dell’istituzione.

Von der Leyen ci riprova? Candidatura legittima, intendiamoci, ma come direbbe Totò, "a prescindere", visto che non è certo che dalle urne esca la maggioranza che l’ha eletta. Quella che non piace a Renzi e a tanti altri non tanto per la colorazione politica, quanto per le venature ideologiche, per una precipitosa transizione green, ad esempio, che può mettere al verde tanti settori dell’economia. Che scopre ora, con il rumore della guerra, la necessità della difesa comune. Che ha attuato in gran parte l’Unione bancaria, ma balbetta su quella politica che paradossalmente sono gli stessi banchieri a invocare, come ha appena fatto su queste pagine il presidente Abi, Patuelli. Allora, poco appassiona che al vertice sieda Ursula o chi per lei. Importa con chi e per cosa. Importa la piramide, che anche noi a giugno siamo chiamati a costruire.