Sabato 27 Aprile 2024

L’omaggio di Muti sulle note di Schuman: "Quella tragedia fu la morte dell’umanità"

Il compositore William Schuman ha ispirato la sinfonia "Le Fosse Ardeatine" dopo una visita nel 1967. Diretta da Riccardo Muti, debutta in Italia con un impatto emotivo e potente.

L’omaggio di Muti sulle note di Schuman: "Quella tragedia fu la morte dell’umanità"

L’omaggio di Muti sulle note di Schuman: "Quella tragedia fu la morte dell’umanità"

I violini tesi e lancinanti, gli ottoni che squillano drammatici, poi i timpani e la grancassa che ci portano il tuono della guerra. Nel 1967, dopo aver visitato le Fosse Ardeatine, William Schuman, compositore statunitense di radici ebree, si sentì ispirato a comporre una sinfonia immaginifica e potente. E decise di darle un titolo in italiano, Le Fosse Ardeatine: "Così, ogni volta che verrà eseguita, il pubblico ricorderà", scrisse. Incredibilmente in Italia non era stata mai presentata prima di ieri sera, quando Riccardo Muti (foto Lelli) l’ha diretta all’auditorium Parco della Musica. Il Maestro l’ha portata in Italia (dopo averla ‘scoperta’ 5 anni fa a Chicago) e l’ha affidata idealmente al futuro rappresentato dai giovani musicisti della sua orchestra Cherubini a cui si sono uniti 16 elementi della Banda dei Carabinieri.

"Questa sinfonia esprime uno stato d’animo per una tragedia terrificante, incomprensibile a mente d’uomo. È pervasa da suoni evocativi della paura e del terrore e culmina nel finale con un ‘fortissimo’, segnato dal suono di una campana sinistra. È come un’esplosione, un terremoto, come se morisse l’umanità", ha spiegato Muti che in apertura ha dedicato un ricordo affettuoso a Maurizio Pollini. E purtroppo le note della sinfonia sembrano come un monito per un mondo "dove la tragedia si sta ripetendo in modo violento. In un modo che non oso dipingere".

Stefano Marchetti