Mercoledì 2 Ottobre 2024
LUCA BOLOGNINI
Politica

Le emergenze. Boom di forfait tra gli scrutatori. Ritardi e disagi in molti seggi

La maggioranza dei Comuni è riuscita a trovare i sostituti in extremis. Il nodo delle paghe

Le emergenze. Boom di forfait tra gli scrutatori. Ritardi e disagi in molti seggi

Le emergenze. Boom di forfait tra gli scrutatori. Ritardi e disagi in molti seggi

Più introvabili della mitica ‘figu’ di Pizzaballa. Alla viglia del voto per le Europee e le amministrative c’è stata una moria di scrutatori che ha attraversato tutta Italia. Roba che perfino le vacche ai tempi di Mosè si sarebbero sentite decisamente al sicuro. La prima città a denunciare il problema è stata Milano, che già il tre giugno aveva pubblicamente ammesso di essere alla disperata caccia di scrutatori e presidenti di seggio. La paga? Centodieci e 138 euro rispettivamente, salario fisso lungo tutto lo Stivale. Non molto per lavorare due giorni. Il capoluogo meneghino ha risolto l’emergenza solo a poche ore dall’apertura dei seggi, trovando tutti i sostituti per chi si era reso indisponibile.

A Firenze ci sono state ben 900 rinunce su 1.470 posti totali. Più di uno scrutatore su due ha di fatto gettato la spugna. Palazzo Vecchio ci ha messo la proverbiale pezza, nonostante gli ultimi forfait siano arrivati nella tarda mattinata di ieri. Tutti i seggi sono stati regolarmente aperti, ma il Comune – per non farsi trovare impreparato – ha già lanciato un nuovo appello in vista del più che probabile ballottaggio. Anche a Cagliari c’è stato un boom di rinunce. Complice il bel tempo previsto nel weekend, il numero di rifiuti ha superato perfino quello delle Regionali dello scorso febbraio. Il Comune è corso ai ripari e alla fine, andando a spulciare freneticamente negli elenchi degli scrutatori, ha trovato tutti i sostituti.

All’appello non poteva mancare la capitale. Alle 14:15, Elisabetta Trenta, ex ministra pentastellata della Difesa, ha lanciato l’allarme su Facebook: "Buongiorno, sono presidente in un seggio a San Lorenzo, a Roma. Mancano scrutatori (residenti a Roma) per costituire due seggi. Se interessati scrivete nei commenti. Grazie!" Un appello che non ha avuto grande successo, visto che si è offerta una sola ragazza a cui non è stata data alcuna risposta.

A Napoli diversi seggi, alle 14, non avevano ancora il numero minimo di personale necessario per aprire. A Palermo è andata perfino peggio: a poche ore dall’apertura delle urne ben 1.700 su 2.400 scrutatori sorteggiati avevano deciso di tirare il pacco. E un brivido di preoccupazione è corso lungo la schiena degli amministratori locali: due anni fa, ben 174 scrutatori e presidenti di seggio non si presentarono in sezione. Alla fine in 60 vennero denunciati, perché si scoprì che avevano preferito vedere la partita di calcio Palermo-Padova. Per fortuna già nella tarda mattinata di ieri quasi tutti i problemi erano stati risolti e solo 5 seggi su 601 presentavano criticità.

Anche a Torino c’è stato qualche problema, tanto che due seggi (su 919) sono stati costretti ad aprire in ritardo. La girandola di sostituzioni in zona Cesarini ha avuto qualche intoppo, ma la coppia di presidenti che mancava alla fine è stata prontamente sostituita.