I saluti romani davanti all’allora sede Msi di Acca Larentia diventano un caso politico. Come ogni anno, nel quartiere Tuscolano a Roma il 7 gennaio è andata in scena la commemorazione degli omicidi dei due esponenti del Fronte della Gioventù Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta e della morte di Stefano Recchioni della Destra Sociale nei successivi scontri con la polizia. Le centinaia di braccia tese verso l’alto quando viene chiamato per tre volte il "presente" sono una tradizione nera della Capitale. Mentre nella cerimonia istituzionale, in un altro luogo, erano presenti il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l’assessore alla Cultura Miguel Gotor per il Comune, che hanno deposto due corone d’alloro insieme al vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (FdI) nella piazzale in cui si trova la targa commemorativa. Ma la polemica è scoppiata lo stesso.
LE REAZIONI
In mattinata la segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha annunciato un’interrogazione parlamentare "al ministro Piantedosi perché quel che è accaduto non è accettabile. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte, come dice la Costituzione". Anche il leader di Azione Carlo Calenda sui social network parla di "una vergogna inaccettabile in una democrazia europea", mentre il deputato dem Nicola Zingaretti chiede una condanna del saluto romano a tutte le forze politiche. Anche Angelo Bonelli di Alleanza verdi sinistra preannuncia un’interrogazione a Piantedosi, mentre il Partito democratico del Lazio, con il segretario Enzo Foschi, denuncia la presenza di istituzioni regionali e nazionali nel piazzale della storica sezione del Movimento sociale.
L’ESPOSTO IN PROCURA
Per una volta d’accordo anche Italia Viva e il M5s. Matteo Renzi parla di "scene inaccettabili" e chiede a Giorgia Meloni di dare un segnale: "Riuscirà, fra un post sulla Ferragni e una discussione su Delmastro o Lollobrigida, a dirlo? Noi lo aspettiamo". I grillini invece annunciano un esposto in procura "per accertare eventuali reati commessi, tra cui apologia di fascismo, durante la commemorazione". Intanto anche la Digos annuncia un’informativa a Piazzale Clodio con la ricostruzione della manifestazione. In questura si stanno infatti vagliando le riprese effettuate dalla polizia scientifica per indentificare i partecipanti davanti alla ex sede del Msi. Una volta compiuti questi primi passi, l’informativa verrà trasmessa ai magistrati che dovranno valutare se procedere con la formale apertura di un fascicolo di indagine.
IL CENTRODESTRA
Nel centrodestra Forza Italia si distingue: il ministro degli Esteri Antonio Tajani ricorda che la legge vieta l’apologia di fascismo: "Chi ha avuto un comportamento del genere certamente deve essere condannato da parte di tutti, come devono essere condannate tutte le manifestazioni di sostegno a dittature". Il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè parla di episodio da condannare senza se e senza ma e dice che "l’antifascismo è una precondizione per far parte della comunità civile che è la Repubblica". E mentre la Lega è silenziosa, per Fratelli d’Italia alla fine è proprio Rampelli a parlare: "Noi di Fdi non facciamo saluti romani. È casomai il Pd a dover spiegare per quale motivo con Monti, Letta, Gentiloni, Draghi le stesse identiche manifestazioni non sono state ritenute meritevoli né di interventi e tanto meno di interrogazioni parlamentari". Anche il senatore di Fi Maurizio Gasparri entra alla fine nella polemica: "Dopo aver condannato i comportamenti sbagliati, vogliamo condannare pure gli assassini prima o poi? Perché la procura di Roma non ha fatto nulla in 40 anni? La mia è un’accusa precisa sul cosiddetto porto delle nebbie".