Venerdì 3 Maggio 2024

Il 25 aprile a Roma. Gli studenti attaccano:: "No a simboli sionisti". Corteo ad alta tensione

L’Anpi precisa: "Brigata ebraica assente da anni per evitare polemiche". Si temono scontri durante la deposizione dei fiori a Porta San Paolo. Manifestazioni anche a Milano, dove israeliani e ucraini marceranno uniti.

Il 25 aprile a Roma. Gli studenti attaccano:: "No a simboli sionisti". Corteo ad alta tensione

Il 25 aprile a Roma. Gli studenti attaccano:: "No a simboli sionisti". Corteo ad alta tensione

Porta San Paolo, nel quartiere Ostiense e dove il 10 settembre 1943 anche l’allora quarantasettenne Sandro Pertini combatté strenuamente nella difesa della capitale dall’occupazione tedesca, sarà il teatro la mattina del 25 aprile di un confronto le cui conseguenze non si possono ipotizzare. Nel giorno della Liberazione, 79 anni dopo, quasi alla stessa ora attorno alle otto del mattino, si ritroveranno l’un contro l’altro il Movimento degli studenti pro palestinesi e la Brigata Ebraica, i cui membri deporranno corone di fiori in onore dei combattenti morti durante la Resistenza. Le autorità stanno studiando come evitare contatti, visto che il conflitto nel Vicino Oriente è al momento senza soluzione. La presidente del Movimento pro Palestina, Maya Issa, afferma decisa che "non permetteremo che sia esposto e associato alla Resistenza nessun simbolo sionista. La comunità ebraica prenda le distanze da Israele".

Da parte sua la Brigata Ebraica di Roma conferma che non parteciperà neppure quest’anno al corteo. "Non abbiamo mai posto veti per la partecipazione. Sono sempre stati invitati tutti coloro che si sentono antifascisti e credono nella democrazia, nella libertà e nella giustizia" dice la presidente dell’Anpi capitolina, Marina Pierlorenzi. La speranza è che non ci siano momenti di tensione fra parti che al momento non hanno alcuna intenzione di parlarsi. Gli studenti continuano a denunciare "il genocidio in Palestina" e affermano che "quest’anno la Liberazione non può essere all’insegna di una sfilata ipocrita". Dal canto suo l’Anpi lancia un appello affinché "prevalga un senso comune di responsabilità" e "non ci sia chi provi a strumentalizzare una festa per la Liberazione che nulla ha a che fare con momenti di asprezza e di scontro".

Ma quel che accade un po’ in tutta Italia non aiuta a mitigare le tensioni. Sul palco di Roma – e poi in giornata a Marzabotto – ci sarà invece Roberto Salis, il padre di Ilaria, detenuta in Ungheria e destinata a essere candidata nelle liste europee di Alleanza Verdi Sinistra. "Parlerà – dice la Pierlorenzi – a una piazza plurale, inclusiva, che sarà popolata di famiglie, di giovani e anziani democratici e antifascisti". Se a Roma la Brigata Ebraica, impegnata anche nelle cerimonie per la Pasqua che cade dal 22 al 30 aprile, si limiterà alle corone a Porta San Paolo, al Museo della Liberazione a via Tasso e non sarà al cimitero del Commonwealth, a Milano la sua presenza al corteo dovrebbe essere assicurata ma mitigata dall’assenza di simboli di Israele e in marcia accanto alla comunità ucraina. Ma la manifestazione porta con sé polemiche per lo striscione "Cessate il fuoco ovunque". Ebrei e ucraini lamentano che condanna anche le loro azioni e avrebbero preferito "Democrazia ovunque" più riferito alle colpe palestinesi e russe delle atrocità. Il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo – che terrà il discorso finale – ribatte: "Sarà una grande manifestazione antifascista". Il sindaco Giuseppe Sala, pensando anche all’ordine pubblico, cerca di stemperare i toni: "Il cessate il fuoco è la richiesta anche del Papa".