Lunedì 29 Aprile 2024

Pd, Bonaccini: "Sì all'ingresso di Giarrusso, ma prima chieda scusa"

Il candidato alla segreteria dem: "Siamo un partito aperto a chiunque. Se vorrà iscriversi prima dovrà scusarsi e dimostrare di accettare le regole"

Milano, 29 gennaio 2023 - Sì all'ingresso di Dino Giarrusso nel Pd, ma "prima chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito". Così il candidato alla segreteria Stefano Bonaccini durante il suo intervenuto alla giornata conclusiva di Energia Popolare. Il presidente dell'Emilia Romagna torna sul caso dell'ex cinquestelle, che ieri, dal palco della convention di Milano, ha annunciato la sua intenzione di aderire ai dem. "Siamo un partito aperto a chiunque", spiega Bonaccini, che però chiarisce subito "se Dino Giarrusso vorrà entrare e iscriversi, prima chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito". 

L'europarlamentare ex 5S Dino Giarrusso (Ansa)
L'europarlamentare ex 5S Dino Giarrusso (Ansa)

L'annuncio dell'ex Iena, che a maggio scorso aveva abbandonato il M5S restando come 'indipendente' nell'Europarlamento, ha spaccato il Pd. Giarrusso, infatti, in passato ha criticato aspramente il partito guidato da Enrico Letta, assicurando che lui non avrebbe mai fatto "lo zerbino al Partito Democratico". Inoltre quando era in forze alla trasmissione 'Le Iene' aveva condotto un'inchiesta sulle armi usate dall'Arabia Saudita per bombardare lo Yemen accusando l'Italia e di conseguenza l'allora ministra della Difesa Roberta Pinotti, di "avere la mani sporche di sangue". Un'accusa "rivelatasi poi infondata" e sulla quale era tornato, ieri, Piero Fassino invitandolo - appunto - a chiedere "scusa anche a Pinotti". Un appello a scusarsi condiviso anche da Dario Nardella e dalla candidata alla segreteria Paola De Micheli. "Chi ci ha infangato fino a ieri almeno riconosca di aver sbagliato", ha detto, osservando che va bene l'inclusività "ma no alle porte girevoli". Più laconica Elly Schlein. "Ognuno si sceglie la sua squadra", ha commentato l'altra dem in corsa per succedere a Letta alla guida del partito.

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