Lunedì 29 Aprile 2024

Clemente Mastella: "Calenda? Un arrogante. Chieda scusa o lo querelo"

Il leader di Noi di Centro: alle Europee oltre il 4%. Premierato? finirà male

Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella (Ansa)

Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella (Ansa)

Roma, 5 aprile 2024 – “Non si può avere indulgenza per Calenda dopo ciò che ha detto: le sue parole sconvolgono l’etica e la storia delle persone: io ho combattuto la mafia da ministro della Giustizia!". Il sindaco di Benevento Clemente Mastella è irritatissimo con il leader di Azione, che su X a Emma Bonino ha scritto: "non ha alcun senso portarsi dietro, sia pure per interposta persona, Cuffaro, Cesaro e Mastella. La cultura della mafia è l’opposto dei valori europei". Mastella è una furia: "La cosa peggiore è stato poi far uscire una nota di Azione per dire che la frase era riferita a Cuffaro, non a me. Ma a parte che, dice Don Abbondio, ‘uno il coraggio non se lo può dare’, non poteva chiedere scusa? È talmente arrogante e pariolino da non esserne capace".

Tra voi ci sono precedenti: lei ritirò una querela dopo l’intervento di un amico avvocato.

"Eravamo da Lucia Annunziata, gli ricordai che quando era dirigente del Cis di Nola gli raccomandavo qualcuno. Disse che non era vero e che mi avrebbe denunciato. Poi la denuncia non la fece, io sì. La ritirai. Ma stavolta andrò avanti in sede penale e civile. Spero che rinunci all’immunità parlamentare. Poi per fortuna leggo che lui non fa querele. È un liberale all’amatriciana".

Ma in virtù del suo impegno antimafia, non trova imbarazzante allearsi con Cuffaro?

"Cuffaro non è candidato. Io ho stretto un patto con Renzi. E poi sono un perdonista: chi ha scontato la pena non è dannato in eterno. Quella è una frase detta da Calenda per far saltare l’alleanza tra Renzi e Bonino. E ha messo in mezzo me. La cattiveria è stata proprio associarmi a Cuffaro".

Sua moglie Sandra Lonardo si candiderà. È vero che è stato Matteo Renzi a proporglielo?

"Ha fatto resistenza, ma Renzi ha insistito. Ma Sandra è anche un caso di malagiustizia: è stata 9 mesi fuori da Benevento, non poteva andare manco dalla madre... Poi è stata assolta da tutto".

La lista con Renzi e Bonino nasce solo per superare il 4%?

"Anche qualcosa di più. È una lista di scopo con obiettivi ambiziosi: una difesa, politica estera e finanze comuni nella Ue. C’è un’anima laica e una cattolica, d’altronde io sono stato il ministro che ha fatto l’ultimo indulto e in Cdm con me c’era Bonino. Calenda dov’era all’epoca, giocava a mosca cieca ai Parioli?".

Lei è esperto di cambi di maggioranza: cosa pensa del premierato, ideato per impedirli?

"Credo finirà male. Gli italiani hanno una resistenza naturale a queste riforme. E se si mettono a confronto la stizzosità dei partiti che la portano avanti e la compostezza di Mattarella... gli italiani preferiranno chi oggi è al Quirinale".

E le mozioni di sfiducia? Abbiamo visto le bocciature di quelle su Salvini e Santanchè. Sono strumenti ancora validi?

"Solo se fatte a scrutinio segreto. Su Santanchè, non può essere che la sinistra applichi la morale per gli altri e non a sé stessa: si guardi a quanto che sta succedendo a Bari. E poi le mafie guardano a chi c’è al potere. In Puglia come in Campania o Lombardia. Bisogna respingerle. Sempre".

Clicca qui se vuoi iscriverti al canale WhatsApp di Qn