Giovedì 2 Maggio 2024

Autovelox, Salvini ai sindaci: "Installateli solo se necessari"

Il titolare dei Trasporti ripropone l’indicazione data per la nascita di nuove zone 30 nelle città: "Bene gli apparecchi piazzati davanti a ospedali e scuole, non sugli stradoni per fare cassa"

Roma, 19 febbraio 2024 – “Gli autovelox non devono essere un’altra tassa. Serve omologarli a livello nazionale e i sindaci dovranno spiegare perché li mettono, dove e con quale movitazione". Matteo Salvini torna a parlare della riforma del Codice della strada e lo fa analizzando i dati sulle multe e sui controlli eccessivi agli automobilisti. "Gli apparecchi non sono assolutamente sbagliati se vengono messi per salvare vite vicino agli ospedali e alle scuole – prosegue il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti –. Ma se vengono moltiplicati dalla sera alla mattina su stradoni a due corsie per fare cassa non va bene". Come dire, basta regole fai da te da parte dei sindaci per avere maggiori introiti di multe e sanzioni per sostenere l’economia del Comune. Obiettivo fare chiarezza su quella che è diventata una vera e propria giungla.

Matteo Salvini, 50 anni, leader della Lega e ministro dei Trasporti
Matteo Salvini, 50 anni, leader della Lega e ministro dei Trasporti

Così Salvini torna sull’iter del disegno di legge che dovrebbe riformare il Codice della strada, presentato a settembre in Consiglio dei ministri ma ancora oggi fermo al palo. Perciò il leader della Lega, con l’avvicinarsi delle elezioni europee di giugno e quindi per riscuotere maggiore successo con un tema che interessa direttamente le tasche dei cittadini, secondo fonti vicine al vicepresidente del Consiglio, starebbe pensando a un decreto ministeriale per velocizzare i tempi e trattare, nello specifico, la questione degli autovelox. Proprio per colmare quell’estrema urgenza dichiarata mesi fa dallo stesso Salvini dopo i fatti di cronaca con diverse vittime della strada. "Ci stiamo lavorando per ridurre i morti, gli incidenti e i feriti", prosegue il ministro nella nota pubblicata attraverso i social.

I dati sulle multe per gli autovelox, nel report del sistema telematico del ministero dell’Economia, parlano chiaro: nel 2023 gli introiti comunali sono saliti del 6,4% rispetto all’anno precedente, addirittura del 23,7% se paragonati al 2019. I maggiori incassi si registrano nei comuni del centro-nord e Firenze ha la percentuale più alta di contravvenzioni pro-capite, ovvero per abitante. Seguono Rieti e Siena. Per questo anche Simone Baldelli di Forza Italia ha richiesto "regole chiare sul tema: mancano da 13 anni".

Cifre spropositate e sanzioni a ripetizione che hanno infastidito anche alcuni cittadini nei comuni più piccoli, esasperati di ricevere le raccomandate a casa e di pagare alte contravvenzioni. Tanto da abbattere gli stessi autovelox, visti come veri e propri nemici: dopo il boom di apparecchi distrutti a Padova e in diverse zone del Veneto, nelle scorse settimane ci sono stati altri casi di ’fleximan’ in tutta Italia, tra cui Viterbo, La Spezia, Ravenna, Modena, ma anche in Umbria. Gli ultimi interventi drastici sono stati invece a Ivrea e Rimini. Il modus operandi è sempre lo stesso: segare l’autovelox e togliere una possibile sanzione per altri automobilisti che viaggiano a una velocità superiore a quello stabilita dalla legge. ’Fleximan’ che sono stati visti, appunto, come giustizieri o paladini.

L’intervento di Salvini sugli autovelox segue, in termini di viabilità e sicurezza, quanto detto nelle scorse settimane contro il limite dei 30 chilometri all’ora, un altro modo per combattere incidenti e feriti sulle strade. In quel caso aveva attaccato la scelta fatta dalla città di Bologna, modello in Italia per ridurre la velocità che segue le idee attuate anni fa da altre realtà europee come Bilbao in Spagna e Graz in Austria. L’Anci – Associazione nazionale comuni italiani – invece, dopo la direttiva del ministero capitanato dallo stesso Salvini, aveva difeso la scelta fatta dal primo cittadino di Bologna Matteo Lepore, definendo le "zone 30 legittime: i sindaci possono limitare la velocità".

Ora invece, sugli autovelox, l’obiettivo del leghista è proprio quello: togliere la possibilità ai sindaci di fare come vogliono, dando delle linee guida nazionali su come metterli, dove e con quale finalità.