Domenica 6 Ottobre 2024

Educare con la formazione. In Italia servono nuove regole

Nonostante la presenza di percorsi e progetti che coinvolgono gli operatori non esiste ancora un preciso inquadramento legislativo dello ’youth work’

Educare con  la formazione. In Italia servono nuove regole

Educare con la formazione. In Italia servono nuove regole

Cos’è lo youth work, quali sono i suoi obiettivi? A queste domande risponde Maurizio Merico, professore ordinario di Sociologia dell’educazione e Sociologia delle culture giovanili presso l’Università di Salerno.

"Con il termine youth work – spesso tradotto come animazione socioeducativa per i giovani – si fa riferimento a un insieme di attività socio-educative realizzate da operatori volontari o retribuiti (youth worker) che coinvolgono adolescenti e giovani in una sfera intermedia tra quella informale della vita quotidiana e quella formale-istituzionale dei percorsi formativi indirizzati all’inserimento lavorativo e all’ingresso nell’età adulta".

Qual è il suo ruolo?

"Essenzialmente è una pratica sociale che si propone di facilitare la partecipazione attiva dei giovani e la loro inclusione nelle rispettive comunità e nei processi decisionali. La sua funzione primaria è motivare e sostenere i giovani nella definizione dei loro percorsi di crescita umana, civica, sociale, educativa e relazionale, contribuendo allo sviluppo personale e della società. Ciò che lo contraddistingue è, quindi, il tentativo di valorizzare la centralità dei giovani e il loro potenziale, coinvolgendoli nell’ideazione, preparazione e realizzazione di iniziative e attività che riflettono i loro bisogni, interessi, idee ed esperienze. Li supporta anche nell’acquisire quelle competenze che li rendono consapevoli e capaci di “saper essere”: saper vivere nella società, saper sviluppare relazioni sane, saper incidere positivamente nei processi di comunità, saper essere protagonisti del proprio vissuto. Inoltre, consente di acquisire conoscenze, abilità, valori e atteggiamenti necessari per crescere in un mondo sempre più complesso".

A che punto siamo in Italia? "Non esiste ancora un inquadramento legislativo dello youth work come forma specifica di lavoro volontario o professionale rivolto all’età giovanile. Tuttavia, vi sono molte iniziative sostenute dalle istituzioni pubbliche o portate avanti, prevalentemente a livello locale, dal terzo settore che possono essere definite come youth work: il lavoro socioeducativo nei centri giovanili, le esperienze educative nei campi e soggiorni per adolescenti, i servizi di orientamento offerti dei Centri Informagiovani, l’affiancamento allo studio e l’accompagnamento educativo e formativo rivolto ai giovani impegnati in progetti di volontariato o del Servizio Civile Universale".

E in Europa?

"La situazione è molto più definita. Le iniziative dell’UE e del Consiglio d’Europa giocano un ruolo chiave nel finanziare e sostenere le attività di youth work a livello transnazionale. Inoltre, il suo riconoscimento è un tema sempre più importante".

A cura di Marina Santin