Cos’è lo youth work, quali sono i suoi obiettivi? A queste domande risponde Maurizio Merico, professore ordinario di Sociologia dell’educazione e Sociologia delle culture giovanili presso l’Università di Salerno.
"Con il termine youth work – spesso tradotto come animazione socioeducativa per i giovani – si fa riferimento a un insieme di attività socio-educative realizzate da operatori volontari o retribuiti (youth worker) che coinvolgono adolescenti e giovani in una sfera intermedia tra quella informale della vita quotidiana e quella formale-istituzionale dei percorsi formativi indirizzati all’inserimento lavorativo e all’ingresso nell’età adulta".
Qual è il suo ruolo?
"Essenzialmente è una pratica sociale che si propone di facilitare la partecipazione attiva dei giovani e la loro inclusione nelle rispettive comunità e nei processi decisionali. La sua funzione primaria è motivare e sostenere i giovani nella definizione dei loro percorsi di crescita umana, civica, sociale, educativa e relazionale, contribuendo allo sviluppo personale e della società. Ciò che lo contraddistingue è, quindi, il tentativo di valorizzare la centralità dei giovani e il loro potenziale, coinvolgendoli nell’ideazione, preparazione e realizzazione di iniziative e attività che riflettono i loro bisogni, interessi, idee ed esperienze. Li supporta anche nell’acquisire quelle competenze che li rendono consapevoli e capaci di “saper essere”: saper vivere nella società, saper sviluppare relazioni sane, saper incidere positivamente nei processi di comunità, saper essere protagonisti del proprio vissuto. Inoltre, consente di acquisire conoscenze, abilità, valori e atteggiamenti necessari per crescere in un mondo sempre più complesso".
A che punto siamo in Italia? "Non esiste ancora un inquadramento legislativo dello youth work come forma specifica di lavoro volontario o professionale rivolto all’età giovanile. Tuttavia, vi sono molte iniziative sostenute dalle istituzioni pubbliche o portate avanti, prevalentemente a livello locale, dal terzo settore che possono essere definite come youth work: il lavoro socioeducativo nei centri giovanili, le esperienze educative nei campi e soggiorni per adolescenti, i servizi di orientamento offerti dei Centri Informagiovani, l’affiancamento allo studio e l’accompagnamento educativo e formativo rivolto ai giovani impegnati in progetti di volontariato o del Servizio Civile Universale".
E in Europa?
"La situazione è molto più definita. Le iniziative dell’UE e del Consiglio d’Europa giocano un ruolo chiave nel finanziare e sostenere le attività di youth work a livello transnazionale. Inoltre, il suo riconoscimento è un tema sempre più importante".
A cura di Marina Santin