Mercoledì 24 Aprile 2024

Napoli Moda Design, Evalab: quando la moda combatte la violenza domestica

La cooperativa sociale Eva, che gestisce 5 centri antiviolenza e 3 case rifugio in Campania, presenterà il 10 giugno al Maschio Angioino i propri abiti di seta realizzati da donne ‘liberate’ da partner abusanti con le stoffe donate da Gucci Up per il riuso di materiali in eccedenza

Napoli, la collezione Evalab realizzata da donne fuoriuscite dalla violenza domestica con stoffe donate da Gucci

Napoli, la collezione Evalab realizzata da donne fuoriuscite dalla violenza domestica con stoffe donate da Gucci

Napoli, 20 maggio 2023 - Il 10 giugno prossimo torna in passerella la moda etica di EvaLab, il progetto di alta sartoria che la cooperativa sociale Eva ha avviato nel 2020 in un bene confiscato alla criminalità organizzata a Casal di Principe per assicurare il reinserimento lavorativo e l'autonomia a donne sopravvissute alla violenza. Lo farà nell'ambito di Napoli Moda Design, la manifestazione che si svolgerà al Maschio Angioino, una 3 giorni che farà il punto sulla creatività in ambito fashion e design nella città partenopea. EvaLab presenterà la nuova collezione di abiti di seta realizzata con le stoffe donate da Gucci attraverso Gucci Up, iniziativa per il riuso creativo e con finalità sociali dei materiali in eccedenza. ''EvaLab è un esempio virtuoso di economia circolare, capace di dare nuova vita ai tessuti nel momento stesso in cui restituisce a una vita indipendente donne che escono da situazioni di violenza'', spiega Daniela Santarpia, presidente di Eva, che gestisce 5 centri antiviolenza e 3 case rifugio in Campania. ''Per loro la violenza domestica è stata anche quasi sempre violenza economica: è stato impedito loro di lavorare, di avere un reddito, di scegliere per sé e per i propri figli. Tutte cose che EvaLab ora consente loro di fare''. I nuovi abiti, realizzati con la supervisione di Maddalena Marciano e Angelina Terzo, docenti del Corso di Fashion design dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, ''sono pensati per accogliere in un abbraccio morbido e avvolgente chi li indosserà e ricordare sempre che dalla violenza si può uscire'', conclude Santarpia.

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