Un viaggio alla scoperte di se stessi per arrivare fino ‘al cuore dello Yoga’. È il tema della 18esima edizione dello Yoga Festival Milano, il più famoso appuntamento della comunity yogina ormai diventato un evento di portata internazionale. Tanti stili, linguaggi e culture diverse che si incontrano (e si fondono) attraverso gli insegnamenti dei più famosi maestri in arrivo dai cinque continenti.
Sarà una tre giorni – da venerdì 10 a domenica 12 novembre – per scoprire il complesso mondo dello yoga: un viaggio che parte dalle ‘asana’ (le posizioni dello yoga) sul tappetino e porta a una visione globale sulla cultura millenaria che fa dello yoga una filosofia di vita.
Ecco tutto quello che c’è da sapere sullo Yoga Festival Milano 2023: una nuova location (Superstudio Maxi, via Moncucco 35 a Milano) e un calendario ricco di appuntamenti a non perdere. A raccontare il festival è la fondatrice Giulia Borioli.
Com’è nato lo Yoga Festival Milano?
Sono vent’anni che lavoro a questo progetto, nato nel 2005 con un’Edizione Zero per scardinare i pregiudizi verso lo yoga. L’idea era di divulgare lo yoga partendo da un livello più alto. Lo yoga non è solo asana, ma è una ricerca interiore. Quest’anno il tema è andare ‘Al cuore dello yoga’: un fil rouge che attraverserà tutto il festival per conoscere i veri principi che guidano questa pratica millenaria e i conseguenti, preziosi benefici che regala.
Cos’è lo yoga: è spiritualità?
Lo yoga è una ricerca interiore che una persona fa attraverso gli strumenti di grande disciplina che questa pratica fornisce. Tutto ciò che ci porta a scoprire chi siamo davvero, facendoci porre domande sul perché siamo qui e qual è il senso più alto della vita, diventa spiritualità. In questo senso si, lo è.
Per il filosofo indiano Patanjali, lo yoga è il sentiero dell’unione
Gli Yoga Sutra di Patanjali (considerato il fondatore del Raja Yoga, la via regale della filosofia yogica, ndr) sono la bibbia dello yoga. Ma, tra i suoi 196 versetti (sutra: ovvero aforismi, ndr), solo tre parlano dello yoga. Tutto il resto è una riflessione sul percorso interiore che ci porta dalla sofferenza alla libertà: il ‘moksha’. Ma bisogna stare attenti a evitare generalizzazioni: la parola yoga non significa solo unione, anticamente era anche un vocalismo legato alla guerra che significava ‘soggiogare’.
Una guerra contro l’ego e i ‘mostri interiori’, quindi?
Arrivare alla libertà descritta da Patanjali è possibile governando i pensieri fastidiosi, attraverso la pratica dello yoga. Lo yoga non è ginnastica – o come lo chiamo io, ‘yogastica’ – è concentrazione, respirazione, disciplina e lettura dei testi sacri, come la Bhagavad Gita (un poema epico scritto nel III secolo a.C., ndr). L’asana perfetta è stabile e confortevole. Non crea dolore e permette al corpo di stare bene.
Quali novità allo Yoga Festival 2023?
Questa è forse una delle edizioni più dense di appuntamenti degli ultimi anni. Viviamo un momento storico e sociale particolarmente complesso che richiede, come non mai, centratura, equilibrio, consapevolezza, capacità di non ‘perderci’ di vista.
Ad interpretare il tema ‘Al cuore dello yoga’ ci saranno i migliori maestri italiani e internazionali: dalle pratiche più dinamiche a quelle più meditative, da quelle più legate alla tradizione a quelle più innovative. Sarà un’occasione per scoprire uno yoga di qualità, che non è moda passeggera o fitness, ma puro benessere ed equilibrio, fisico e mentale.
Free class e approfondimenti: cosa consiglia?
Il mio desiderio è il festival sia un’occasione di incontri e conoscenze. La nostra è un’associazione, quindi la maggior parte degli eventi sono gratuiti. I maestri sono sempre a disposizione oltre alla lezione per raccontarsi e confrontarsi con le persone che verranno a trovarci. Avremo tanti ospiti e maestri in arrivo da tutto il mondo, alcuni per la prima volta e altri come un grande ritorno: praticare con loro è sempre un’opportunità preziosa.
Ci sarà Driss Benzouine dal Marocco, che utilizza gli strumenti dello yoga e del sufismo per un approccio sperimentale alla psicologia transpersonale. Aoife Lydon da Dublino con un grande focus sul mondo della maternità; Shastri Balmukund dall’India, rinomato Yoga Guru e dottore in naturopatia; Emma Leech dall’Inghilterra, tra le più conosciute insegnanti della pratica dei 5 Ritmi. E poi Selene Calloni Williams con una classe di Yoga Giapponese; Jayadev Jaerschky, il direttore dell’Accademia Ananda Yoga, la musicista dei mantra Thea Crudi. E tanti altri ancora.
Gli eventi speciali
• The 5 Rhythms (venerdì 10 dalle 19.30 alle 21), con Emma Leech, tra le più conosciute insegnanti di meditazione in movimento con musiche tribali eseguite dal musicista Antonio Testa.
• La Mente Illuminata – meditation night (venerdì 10 dalle 20 alle 22.30) con lo scrittore Daniel Lumera.
• Yoga and Cello (domenica 12 dalle 18 alle 19.30), una speciale classe di yoga con Deborah Gheller e il violoncellista Antonio Cortesi.
• Lavoro, pratica yoga per l’ufficio (venerdì 10dalle 18:30 alle 19:30) con Francesca Senette
Il focus: eventi da non perdere
• Yoga e Breakfast (sabato 11 e domenica 12 alle 7:30) con Elena De Martina: per i veri mattinieri, una classe di Ashtanga Yoga e una colazione in omaggio.
• Yoga e Arte (sabato 11 alle 15:30) con Marta Massara e l’artista Beatrice Novara.
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