Lunedì 17 Giugno 2024
RITA BARTOLOMEI
Magazine

Vespa velutina (o calabrone dalle zampe gialle), il professore: “Ecco come si neutralizzano i nidi”

Antonio Felicioli: “La situazione è sicuramente allarmante, non riusciremo a eradicare questo insetto alieno. Il tentativo è quello di ridurre la pressione sugli apiari”

Roma, 26 maggio 2024 - Vespa velutina (o calabrone dalle zampe gialle): cosa vuol dire neutralizzare i nidi e come lavorano le squadre? Ancora: questo insetto alieno si può eradicare? Lo abbiamo chiesto al professor Antonio Felicioli, che insegna apilologia e biochimica al dipartimento di Scienze veterinarie di Pisa.

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Vespa velutina, chi sono i neutralizzatori di nidi

“Di solito i neutralizzatori sono apicoltori direttamente interessati a difendere il proprio patrimonio apistico – risponde l’esperto -. Devono essere formati per conoscere le procedure in sicurezza. Devono sapere quali insetticidi usare e come operare. Anche solo manovrare un’asta di carbonio che alla fine arriva ad essere più lunga di 20 metri richiede una certa perizia”.

A questo link tutte le info di Stop Velutina

Restano veleni nell’ambiente?

“Purtroppo sì. Il nido posto a 25 metri d’altezza rimane al suo posto, con gli insetticidi che si usano. Di solito si utilizza poi un cartello per segnalare che è stato neutralizzato. Ma dentro restano polvere e permetrina”.

Che informazioni si ricavano?

“Quando possiamo accedere ai nidi cerchiamo di asportarli interi per poterli analizzare, verificare se ci sono regine o larve. Tutte informazioni molto, molto importanti”.

Dove si ferma l’invasione della Velutina?

Chiarisce il professore: “L’invasione della Velutina si ferma alla Toscana. Che si è dotata di una rete di apiari sentinella grazie agli apicoltori. È un sistema di monitoraggio per stabilire subito se la Vespa velutina è arrivata”.

Situazione allarmante o sotto controllo?

“La situazione è sicuramente allarmante, non riusciremo a eradicare la Vespa velutina. Il tentativo è quello di ridurre la pressione sugli apiari, questo sarebbe già un risultato”.

Quali sono i pericoli per l’uomo?

“Sono quelli classici dell’incontro con una vespa. L’evento più pericoloso? Se si viene attaccati dalla colonia. Ma questo vale sempre, anche per le nostre vespe autoctone”.

Perché dobbiamo difendere le api?

“Tutte le api sono fondamentali sia per l’impollinazione delle colture agrarie da reddito che per la salvaguardia della biodiversità vegetale, per la trasmissione e la fecondazione delle specie vegetali selvatiche. Ci sono piante che dipendono quasi esclusivamente dell’impollinazione degli apoidei. In Italia abbiamo oltre mille specie di api. Le mellifere sono sotto controllo perché hanno un loro pastore, l’apicoltore. Ma nessuno sa cosa succede allo Xylocopa, all’Andrena o all’Osmia, e la velutina mangia anche loro. Dal 2019 sono partite varie direttive ministeriali, ad esempio nei parchi nazionali sono ormai tre anni che monitoriamo le popolazioni degli apoidei selvatici. E questa è una cosa molto importante”.