Venerdì 4 Ottobre 2024

Un viaggio dentro le emozioni. Il profumo parla di noi agli altri raccontando la nostra identità

"Il profumo è un universo illimitato, un viaggio che evoca sogni, storie, colori e sensazioni". Parola di Lorenzo Villoresi, Maestro...

"Il profumo è un universo illimitato, un viaggio che evoca sogni, storie, colori e sensazioni". Parola di Lorenzo Villoresi, Maestro indiscusso di Fragranze artistiche e ’naso’ di grande esperienza, fondatore dell’omonia maison di alta profumeria nel 1990, dopo anni di interessanti e colti viaggi giovanili in Oriente e studi approfondite sul mondo delle essenze. Fiorentino, classe 1956, vincitore nel 2006 del prestigioso ’Premio Francois Coty’, è la persona giusta di parlare di profumi di qualità che stanno attraendo un nuovo pubblico internazionale composto anche di moltissimi giovani. "L’anima di una casa di profumi è la fragranza stessa. Una magica alchimia di sostanze aromatiche, concepita per risvegliare emozioni e passioni. Ne scaturiscono visioni, atmosfere e paesaggi onirici" afferma Villoresi dalla sua sede in via dei Bardi 12 a Firenze nel palazzo quattrocentesco dove viva con la moglie e musa Ludovica Passi e i figli e dove ha aperto il Museo Lorenzo Villoresi che permette si tanti visitatori dal mondo un’indimenticabile esperienza nella realtà dei profumi d’arte. Con tanto di ’biblioteca degli odori’, la ’Osmorama’.

Dalle suggestioni olfattive e dalle storie e leggende che datano dalla notte de tempi nascono i profumi di nicchia di Villoresi, che si chiamano Yerbamate, Theseus, Alamut, Piper Nigrum e tanti altri che prendono vita anche dai fiori e dalle erbe aromatiche che il maestro profumiere coltiva nella corte e sulle terrazze affacciate sull’Arno. Altrettanto conosciute e apprezzate le candele, i profumi d’ambiente e il ricercato potpourri. Su tutti i profumi ce n’è uno che è famosissimo: si chiama Teint de Neige, romantico e tenero, dall’odore prezioso e talcato della pelle dei neonati, con estratti di gelsomino e rosa, ylang ylang, un fondo di musk e di fave di tonksed eliotropio.

"Mettere un’etichetta attaccata a un flacone non significa creare una maison di profumeria d’alta gamma – racconta Lorenzo Villoresi – ci sono troppi marchi senza preparazione, con storie posticce, società specializzate improvvisano di getto profumi a raffica. E invece per fare un naso bisogna studiare per dieci anni. Seriamente, avere talento e passione. Il profumo che portiamo sulla pelle racconta la nostra identità e questo non è scontato". Insomma i profumi non si fanno a tavolino ma nascono dall’anima di un maestro profumiere, con un ritorno al celebre artisan parfumeur. Ora io sto creando due nuove fragranze – continua Villoresi – una floreale e un’altra più esotica. Serve un tempo fisico e mentale per ogni creazione".

Ma quale profumo indossa ogni giorno Lorenzo Villoresi? "Uso il primo profumo che ho creato che si chiama Uomo – confessa – ed è del 1992. Una fragranza con una nota di testa sgrumata e profondità di spezie e legni aromatici".

Eva Desiderio