Domenica 5 Maggio 2024

"Una tassa sulla carne per ridurre il surriscaldamento globale"

Lo studio: far pagare di più la carne rossa e lavorata porterebbe dei notevoli benefici a livello ambientale, economico e sanitario

Foto: wsfurlan / iStock

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L’inquinamento provocato dagli allevamenti intensivi, si sa, è una delle cause principali di un surriscaldamento globale che sta purtroppo raggiungendo livelli sempre più allarmanti. A tal proposito, uno studio dell’Università di Oxford ha rivelato che l’introduzione di una tassa sulla carne rossa sarebbe in grado non solo di destinare molto più denaro all’assistenza sanitaria, ma anche di ridurre l’impatto ambientale delle industrie dei cibi animali. CARNE PIÙ COSTOSA NEI PAESI AD ALTO REDDITO I ricercatori inglesi sono arrivati a questa conclusione analizzando i livelli di tassazione ottimali sulle carni rosse e lavorate in 150 paesi. Al termine dello studio, l’Università di Oxford ha riportato che, nei paesi ad alto reddito, si dovrebbe introdurre una tassa mirata ad aumentare del 20% il prezzo della carne rossa e a raddoppiare quello delle cosiddette carni “trasformate” (per esempio i wurstel, le salsicce e i salumi). MIGLIORAMENTI SU OGNI FRONTE Gli esperti inglesi, successivamente, hanno provato a fare delle stime nel caso in cui i governi dei paesi considerati dovessero applicare questa misura. Le cifre parlano di 220mila morti in meno all’anno a livello mondiale e 172 milioni di dollari annui (in più) da destinare alla sanità. Non mancherebbero, inoltre, i vantaggi dal punto di vista climatico, visto che gli allevamenti intensivi sono responsabili del 14,5% delle emissioni di gas serra globali: queste ultime, secondo il leader dello studio Marco Springmann, si ridurrebbero di circa 100mila tonnellate. L’equazione è semplice: si aumentano i prezzi, i consumatori sono meno incentivati a comprare la carne, le industrie diminuiscono la produzione e l’ambiente ringrazierebbe. TUTTO NELLE MANI DEI GOVERNI Nel 2020, se la situazione attuale non dovesse cambiare, la cifra dei decessi nel mondo attribuibili al consumo di carne rossa e lavorata potrebbe salire a 2,4 milioni. Oltretutto, con un costo sanitario totale di 285 milioni di dollari: “Spero che i governi prendano in considerazione l’introduzione di questa tassa sanitaria, che va concepita come una misura per rendere maggiormente sostenibile, sano e semplice il processo decisionale dei consumatori”, ha detto Springmann in un comunicato stampa.
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