Lunedì 29 Aprile 2024

Torna la stickmania anni '90 rivisitata dalla Gen Z

Le nuove generazioni hanno ripescato dal passato la passione per gli adesivi, colorati e divertenti, da attaccare un po’ ovunque

Il ritorno degli stickers grazie alla Generazione Z

Il ritorno degli stickers grazie alla Generazione Z

Chiunque sia stato bambino o adolescente negli anni ‘90 si ricorderà di certo, oltre ai gruppi pop come le Spice Girls e ai telefilm come ‘Beverly Hills’, anche un altro elemento che a tanti regalerà una gran bella dose di nostalgia: stiamo parlando degli adesivi, o sticker, spesso disponibili all’interno di riviste e magazine (soprattutto quelle dedicate ad un target femminile), ma anche di libri e pacchetti di patatine, di caramelle e molto altro ancora. Per molti uno sticker era un vero e proprio status symbol, da sfoggiare in ogni occasione possibile su diari, cartelle e chi più ne ha più ne metta. Questa moda, per anni rimasta in realtà piuttosto sopita, sembra essere tornata in auge in tempi non sospetti anche grazie al prezioso contributo della Generazione Z, vale a dire i nati dopo il 1997. Questi giovani ragazzi e ragazze hanno preso ispirazione dal passato e, complice il contributo di alcune piattaforme su internet, stanno cominciando a riportare in auge il fenomeno, seppure con un approccio un po’ diverso rispetto al passato.  

Gli sticker negli anni ‘90

Un tempo gran parte degli sticker (seppur non tutti, evidentemente) riportavano immagini strettamente legate ad un preciso immaginario pop che negli anni ‘90 si è sviluppato come non mai e che si è fissato nella memoria dei nostalgici: era il periodo delle boy band, dei trucchi e dei profumi coloratissimi e dolcissimi, delle zeppe, dei film da vedere in VHS e, in generale, era un’epoca in cui per avere informazioni sui propri idoli i giovanissimi dovevano spesso recarsi in edicola e acquistare il loro giornalino di riferimento.

Non era dunque un caso trovare rappresentati sugli sticker diversi teen idol dell’epoca, come i Backstreet Boys, Leonardo di Caprio o Brad Pitt. Inutile negare che gli sticker fossero una prerogativa soprattutto femminile: erano in qualche modo uno strumento per esplicitare il proprio senso di appartenenza a certi gruppi o fandom dell’epoca, che contrariamente ad oggi non avevano alcun accesso all’universo del web.  

Gli sticker della Generazione Z

Pur essendo rimasti disponibili soprattutto per i più piccoli, magari come complemento di giocattoli o libri interattivi (basti pensare al fenomeno Me contro te, giusto per fare un esempio) oggi gli sticker hanno fondamentalmente cambiato significato e sono diventati più che altro una risorsa per riaffermare i propri valori e principi. La Generazione Z, e questo discorso vale soprattutto per le ragazze, è impegnata oggi più che mai anche da un punto di vista dell’attivismo politico: pensiamo ad esempio alle nuove lotte femministe o a quelle ambientaliste.

Molti sticker facilmente ordinabili su internet (comprese le piattaforme di fast fashion) presentano più che altro slogan che rappresentano l’appartenenza a determinati tipi di movimenti culturali e non. Si pensi in questo caso alle attuali battaglie della comunità Lgbtqia+, rappresentate da una bandiera sotto alla quale oggi si riconoscono una molteplicità di identità diverse. Non è dunque raro leggere sugli sticker contemporanei proclama di vario tipo, che se in passato erano spesso riservati ai diari scolastici oggi vediamo molto spesso applicati agli smartphone, sempre a portata di mano.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro