Mercoledì 9 Ottobre 2024

Cosa si potrà coltivare nello spazio? Decolla l’insalata vegetariana

Un gruppo internazionale di ricercatori ha progettato il "pasto spaziale" ottimale per gli astronauti

Alexander 'Astro-Alex' Gerst e i menù nello spazio (Afp)

Alexander 'Astro-Alex' Gerst e i menù nello spazio (Afp)

Roma, 3 gennaio 2024 – Quale cibo si potrà coltivare nei veicoli e nelle future colonie spaziali che al contempo contenga le sostanze nutrienti necessarie agli astronauti?  Un gruppo internazionale di ricercatori ha progettato il “pasto spaziale” ottimale: una gustosa insalata vegetariana: un mix di soia, semi di papavero, orzo, cavolo, arachidi, patate dolci e semi di girasole. L’innovativa ricetta è stata pubblicata su Acs Food Science & Technology. 

Sfida culinaria nello spazio

E’ una vera e propria sfida quella di portare nello spazio ingredienti freschi che soddisfino le esigenze nutrizionali specifiche degli astronauti e che possano essere coltivati. Attualmente invece la dieta è a base di pasti preconfezionati, mentre le agenzie spaziali pianificano missioni sempre più lunghe e impegnative (anche al livello fisico). 

La calorie bruciate dagli astronauti

Gli astronauti, nello spazio, bruciano più calorie rispetto agli esseri umani sulla Terra e necessitano di micronutrienti extra, come il calcio, per mantenersi in salute durante la prolungata esposizione alla microgravità. Per esempio, gli abitanti della ISS consumano tre pasti al giorno, più spuntini, che possono essere mangiati in qualsiasi momento, garantendo un apporto di 2500 calorie giornaliere.

Metodi di coltivazione nelle navicelle 

Inoltre, le future missioni a lungo termine richiederanno la coltivazione di cibo in modo sostenibile e circolare all'interno delle navicelle o delle colonie spaziali. Mentre i ricercatori hanno esplorato i metodi di coltivazione del cibo nello spazio e i nutrienti necessari agli astronauti per mantenersi in salute, non sono ancora stati sviluppati pasti freschi specifici.

L’insalata spaziale

Volker Hessel, dell'University of Adelaide, assieme ai suoi collaboratori, ha deciso di ideare un pasto spaziale che rispondesse ai requisiti unici del volo spaziale e avesse un buon sapore. In primo luogo, i ricercatori hanno valutato le combinazioni di ingredienti freschi, utilizzando un metodo, chiamato programmazione lineare, che bilancia computazionalmente diverse variabili per raggiungere un obiettivo specifico; per esempio riducendo al minimo l'acqua necessaria per la coltivazione degli alimenti e selezionando ingredienti che necessitassero di poco fertilizzante, tempo e area per crescere. Valutando inoltre se le porzioni non commestibili potessero essere riciclate. La loro ricetta fornisce l’equilibrio più efficiente tra il massimo dei nutrienti e il minimo degli input agricoli

Il test a ‘tavola’

Per assicurarsi che la combinazione di ingredienti identificata fosse gradevole al gusto, il gruppo di scienziati ha preparato il pasto spaziale ideale sotto forma di insalata per quattro persone che l'hanno poi assaggiata qui sulla Terra. Un tester ha espresso giudizi molto favorevoli. Altri sono stati più moderati, anche se sono tornate per una seconda porzione. Quale sarà il futuro di questa ricerca? Questo è solo il primo passo: i ricercatori stanno già pensando a come ampliare il menù spaziale.