Giovedì 3 Ottobre 2024

Second dress, il secondo abito da sposa è il must have dei matrimoni 2023

Pratico e comodo, permette di godersi di più la festa e si può “riciclare” successivamente

Un matrimonio

Un matrimonio

Una delle principali tendenze dei matrimoni 2023 è quella del cosiddetto second dress. Con questa espressione si fa riferimento al secondo abito che la sposa può indossare dopo la cerimonia, officiata con rito religioso o civile, in occasione del ricevimento.  

Perché conviene

Se il primo abito, usato in chiesa o in un contesto molto elegante come una villa o un castello, è particolarmente elaborato e impegnativo, il second dress consente di avere sempre un look da protagonista del fatidico giorno, rendendo più facili movimenti e spostamenti tra gli ospiti, ancor più se ci si vuole godere la festa scatenandosi in pista con lo sposo e gli amici. Il cambio d'abito da fare il giorno delle proprie nozze potrebbe essere anche un modo per stupire gli invitati con effetti speciali. Con qualche accorgimento, inoltre, l’outfit scelto in seconda battuta alle proprie nozze potrà essere indossato anche in occasioni successive.  

Soluzioni possibili

Il second dress da sposa può essere un altro abito indipendente dal primo, scegliendo tra diversi modelli che vedremo nei prossimi paragrafi. Ma può essere ricavato anche dallo stesso vestito nuziale indossato durante la cerimonia. In questo modo, con l’aiuto di chi si è occupato del design e dello styling dell’abito, si potrà variare solo qualche particolare.  

Trasformazione

Sempre di più, negli ultimi anni, gli atelier propongono dei vestiti componibili e trasformabili in pochi passaggi. Si possono rimuovere solo alcuni pezzi, come body e crop top, o sovragonne, gonne a campana e maniche a sbuffo staccabili, sostituendoli con altri più minimal e pratici, per ottenere un look differente.  

Vintage

Per chi, invece, sceglie di “staccare” completamente e fare un cambio outfit totale, la scelta può essere presa considerando i numerosi modelli a disposizione. Molto dipende dal tipo di immagine e di atmosfera che si vuole ricreare. Si può optare, infatti, per un abito corto (mini-dress, midi o intramontabile tubino), con un richiamo agli anni Cinquanta, per un look bon ton. Ma si può anche preferire il decennio successivo, con frange e piume che riportano ai Sixties, per un’aria più ironica e sbarazzina.  

Moderno

Andando su uno stile contemporaneo, ci sono bellissime jumpsuit che valorizzano la figura dando un tocco ricercato e sofisticato. Non è nemmeno detto che si debba rimanere fedeli al bianco, declinato in varie sfumature e differenti sottotoni: si può vivacizzare il tutto scegliendo di mettersi una veste colorata (tinte pastello per le più romantiche, champagne, oro, con strass e perline) o un second dress con tessuti stampati o motivi floreali, a seconda di gusti ed esigenze. Se si vuole essere sexy, un abito con lo spacco passa difficilmente inosservato.  

Riciclo

Il secondo abito da sposa, soprattutto se viene ricavato dal primo e “ufficiale” bridal dress, è un’idea ecologica e sostenibile, dal momento che può essere indossato di nuovo successivamente in altre occasioni, come altre cerimonie eleganti, feste formali, serate di gala, a San Valentino o per un party a tema. Basta giocare con gli accessori in base al contesto e… il gioco è fatto!