Sabato 31 Agosto 2024
EVA DESIDERIO
Magazine

Prezioso e attuale. Valentino incanta. Place Vendome

Gli italiani trionfano all’Haute Couture di Parigi per le collezioni estate che entreranno nei guardaroba delle donne più ricche del...

Prezioso e attuale. Valentino incanta. Place Vendome

Prezioso e attuale. Valentino incanta. Place Vendome

Gli italiani trionfano all’Haute Couture di Parigi per le collezioni estate che entreranno nei guardaroba delle donne più ricche del mondo. Non ci sono dubbi: in Italia non abbiamo più occasioni per mostrare al mondo da Roma, Milano o Firenze le creazioni esclusive dei nostri atelier ma qui a Parigi, dove la tradizione resiste anche perde lentamente pezzi di eccellenza, i nostri creativi danno battaglia e vincono abbondantemente la sfida. Lo fa Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, lo fa Giorgio Armani col suo esaltante Armani Privè, e ancora Pierpaolo Piccioli che ha incantato con la modernità di Valentino, Giambattista Valli con i suoi ’bozzoli’ enormi di charme, e la maison Schiaparelli che ha un texano come Daniel Roseberry per direttore artistico ma un patron illuminato come Diego Della Valle che, qui a Parigi, primeggia anche con Roger Vivier con le scarpe e le borse disegnate da Gherardo Felloni.

Prova d’autore per Piccioli con Valentino (entrato nel Gruppo Kering da poco al 30%) che ha sfialto nei Saloni del palazzo di Place Vendome. Sfilata su due piani, faticosa immaginiamo per le modelle stupende nelle mises disegnate da Pierpaolo e uscite dall’atelier di Piazza Mignanelli a Roma dove si coltiva un’arte meravigliosa che altrimenti andrebbe perduta. Sessantatre uscite entusiasmanti per allure contemporaneo, con la celebrazione del rito del defilè che è davvero senza tempo.

"L’alta moda moderna parla di cura, di protezione – dice Piccioli emozionato per gli applausi – è un’esperienza che celebra l’umanità e le persone che la fanno. E’ un’esperienza unica e a me piacciono le sfide. La nostra ricchezza sono le persone e il tempo che ci vuole per realizzare un capo. Chi lavora con me a Roma in Piazza di Spagna nell’Atelier Valentino mette dentro ogni abito la sua storia, le sue mani, la sua umanità oltre alla precisione e al talento".

Mani imbattibili e preziose che sperimentano tecniche antiche con materiali nuovi come il cotone da lavoro, stavolta giallo sole, per la gonna a canne portata con blazer grigio perfetto e svuotato di tele. O come il cappotto di paillettes tagliate a mano in oro e argento, la donna cargo-couture, il parka arancione (spendido) in tessuto tecnico, i colori insieme come il turchese e il verde, le piume di paillettes che sono un prodigio, la gonna baloon di taffetas o a imbuto color prugna. E poi leggerezza, magia, illusione come per le piume di organza o l’abito di budellini cuciti a mano uno ad uno. Tutto merito di chi lavora nell’atelier di Valentino dove ha sede anche un’Accademia dove si preparano giovanissimi ad un mestiere molto nobile "che riscoprono la poesia del fare". Sessantatre modelli memorabili che comportano 610 ore di lavoro a mano o anche fino a 1000 ore.

Arrivano invece dall’Atelier di Elie Saab a Beirut in Libano gli abiti tutti da sera e da cerimonia del bravo stilista libanese che si è stabilito da tempo a Parigi ma che ha iniziato a farsi conoscere in Italia ai tempi della ’scomparsa’ alta moda italiana. Come in una medina incantata le modelle con perfetti chignon sfilano al Palais de Tokyo, avvolte in abiti lunghi e ricamatissimi, dai lunghi strascichi fascinosi, nessun gioiello indosso perché il vero gioiello è questa femminilità dolce e possente di Elie Saab. Nuvole di chiffon rosa del deserto, celeste cielo, verde acqua, su giacche di fiori di piume, pepli lussureggianti di ricami a ghirlanda, corsetti dolcemente sexy e gonne a corolla. Il pubblico gradisce lo show di Saab, tra magia e realtà, e su tutto il sogno che vale di più in questi tempi.

Fra gli eventi anche Viktor & Rolf, Jean Paul Gaultier col tocco di Simone Rocha, Franck Sorbier, Alexis Mabille. Assente dalle passerelle stavolta Iris Van Herpen perché su di lei e la sua immaginifica couture è in corso fino al 28 aprile una mostra ’Iris Van Heren. Sculpting The Sense’ al Musèe des Arts Décoratifs in rue de Rivoli.