Venerdì 4 Ottobre 2024
STEFANO
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Pesce, designer visionario e politico. L’arte sublime dell’incoerenza

Idee ironiche e controcorrente, materiali d’avanguardia: il maestro è morto a New York a 84 anni

Pesce, designer visionario e politico. L’arte sublime dell’incoerenza

Pesce, designer visionario e politico. L’arte sublime dell’incoerenza

Marchetti

Curiosità, "quella è stata sempre la mia maestra". E deliberata, consapevole incoerenza, The complete incoherence, come il titolo di un suo volume: "Un artista ha diritto all’incoerenza, e fin da quando avevo diciott’anni ho capito che essere incoerente è una forma di libertà: se sei incoerente, sei libero da te stesso, libero da ciò che pensavi ieri", ha ribadito anche di recente Gaetano Pesce, designer, architetto, scultore. Genio. Straordinario creativo, esponente di un design capace anche di cogliere e interpretare le trasformazioni della società, Pesce si è spento a 84 anni a New York dove abitava dal 1983: "Nel corso di sessant’anni Gaetano ha rivoluzionato il mondo dell’arte, del design, dell’architettura e degli spazi liminali fra queste categorie – ha annunciato il suo staff con un post su Instagram –. La sua originalità e il suo coraggio non sono eguagliati da nessuno. La sua unicità, la creatività e il messaggio speciale vivono attraverso la sua arte".

Originario di La Spezia, Gaetano Pesce studiò architettura allo Iuav di Venezia: fra i suoi maestri, Carlo Scarpa ed Ernesto Nathan Rogers, tra i fondatori dello studio Bbpr. È stato regista teatrale e cinematografico, perfino autore di performance, poi nel 1962 ha iniziato la sua attività di designer, abbracciando quel “radical design“ che si opponeva al razionalismo e anche alla prevedibilità, con idee ironiche o controcorrente. Non ha mai amato le linee rette, neppure la geometria. E ai materiali più classici, come il legno, ha preferito le resine, la plastica, materiali flessibili, solidi e leggeri insieme, e perfino molli, "espressione di questi tempi liquidi", ha detto. "Pesce è l’uomo della schiuma", lo definiva l’architetto Scarpa.

E proprio di schiuma di poliuretano è la struttura di una delle sue creazioni più famose, quella poltrona Up 5 e 6 (ancora oggi prodotta dalla B&B) che è entrata a far parte anche delle collezioni permanenti della Triennale di Milano e del MoMa di New York: con le sue forme sinuose, la seduta ricorda il grembo materno e le antiche statuette votive che raffiguravano dee della fertilità, e si abbina a un pouf sferico, collegato alla poltrona da un cavo, come un cordone ombelicale. Non era e non è un oggetto fine a se stesso, un gioco, un semplice divertissement, ma contiene un manifesto politico: per Gaetano Pesce quello era infatti l’emblema di una donna con la palla al piede, "perché – spiegava – la donna è sempre stata, suo malgrado, prigioniera di sé", e anche dei pregiudizi.

Fra i lavori più importanti e più conosciuti di Pesce, la lampada Moloch per Bracciodiferro, il divano Tramonto a New York per Cassina, il tavolo Sansone, le poltrone I Feltri, ma anche vasi e gioielli, multiformi e dalle velature colorati, con spiritose citazioni, come nel vaso Pompitu, avvolto da un cordoncino di resina, a ricordare i tubi esterni del Centre Pompidou di Parigi. Ha trasfuso il suo spirito anticonformista anche nella scultura, come nella sua opera L’Italia in croce, un crocifisso a cui è appesa una sagoma sanguinante, con le forme del nostro Stivale, ma anche nell’architettura, come nel suo progetto del Loft verticale con i muri in mattoni di poliuretano. Alla fine del 2022 aveva firmato anche la scenografia per le sfilate di Bottega Veneta, 400 sedie tutte differenti, un elogio alla diversità e all’unicità di ciascuno di noi: "Siamo tutti diversi e questa è la nostra qualità distintiva, altrimenti siamo solo una copia. Siamo tutti originali: è uno dei temi principali del mio design".

Nel suo studio laboratorio a Navy Yards, area portuale di Brooklyn, continuava a progettare e a ideare: proprio pochi giorni fa è stata lanciata una linea di calze coloratissime disegnate da lui. Era atteso il 16 aprile alla Iulm di Milano (nell’ambito degli eventi del Fuorisalone) per una masterclass e la consegna della medaglia d’oro per l’innovazione, la comunicazione e l’eccellenza culturale: l’incontro si trasformerà in un tributo alla sua memoria e alla strepitosa incoerenza di un instancabile designer.