Mercoledì 1 Maggio 2024

Maneskin desnudi. E l’America s’imbarazza

Il rock trasgressivo scandalizza ancora: agli Mtv Awards scatta la “censura“ tv per il seno scoperto di Victoria e i glutei al vento di Damiano

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di Andrea Spinelli

Una Victoria fuori di seno crea il panico agli Mtv Video Music Awards. Nella (fin troppo) calda notte di Newark, infatti, i Måneskin non solo incassano la statuetta riservata al miglior video alternativo, ma scandalizzano il Prudential Center più per la mise della bassista che per la carica eversiva della canzone Supermodel data in pasto al pubblico.

Quando, infatti, alzata al cielo la preziosa statuetta dell’astronauta adottata dall’emittente come simbolo dei suoi “awards“, ricevuta per il video di I wanna be your slave, la band romana è passata a proporre il nuovo singolo, si è verificato quello che agli occhi dei più è sembrato un accidente poi non così accidentale. Ovvero il body monospalla firmato Gucci che copriva il seno destro di Vicky (il sinistro era nudo con un cuore adesivo d’argento appiccicato sopra a salvare il salvabile) ha ceduto, lasciandola in topless.

Niente che il pubblico d’oltre oceano non avesse già visto sui palchi dei festival estivi, dove i Måneskin sono soliti affrontare la calura in maniera molto rock e disinvolta, ma abbastanza per gettare lo scompiglio in sala regia dove, denunciano i fan, si sarebbe decisa una vera e propria censura ai danni del gruppo romano, fatta a quel punto di primi piani di Damiano e riprese dall’alto onde evitare inquadrature della rockeuse desnuda.

Una Victoria che, lungi dall’istinto di pararsi come la Venere di Botticelli o la Fornarina di Raffaello, per tutto il resto dell’esibizione ha sentito piuttosto arderle dentro il sacro fuoco della Marianne idealizzata sulla tela da Delacroix nel lanciare sua sfida ai pudori dell’America puritana acciambellata sul divano.

Di rockstar nude sul palco è piena la storia, da Jim Morrison a Flea dei Red Hot Chili Peppers, da Siouxie Sioux a Stacia degli Hawkwind, ma gli “incidenti“ in diretta televisiva di questo tipo sono abbastanza rari.

Tutto col concorso dello stesso Damiano David, che ha contribuito alla serata no del regista dei Video Music Awards presentandosi in scena inguainato in un paio di pantaloni vinilici con le frange laterali in stile western tagliati sul davanti e sul retro, in modo da far affiorare natiche e micro perizoma di vernice ogni volta che voltava le spalle alla telecamera. Trovata dal sapore fetish, già messa in atto al tempo da gente come David Lee Roth, Christina Aguilera o David Bowie a conferma che gli stilemi in un certo rock sono sempre più o meno gli stessi.

A noi italiani il contrattempo, si fa per dire, occorso alla bassista dei Måneskin ha riportato alla mente la spallina “caduta“ trentacinque anni fa sul palco del Festival di Sanremo – era in 1987, conduceva Pippo Baudo – a Patsy Kensit, ricordata ancora oggi più per quell’episodio che per la Will you remember (quando si dice titolo azzeccato) data in pasto con gli Eighth Wonder al popolo del Festival.

Ma pure in questo, niente di nuovo sotto al sole, basta ricordarsi il sussulto ormonale con cui nel 2004 il bel Justin Timberlake durante l’halftime del Superbowl strappò il body di pelle nera indodossato da Janet Jackson lasciandola davanti alle telecamere senza coppa destra. Raptus così “imprevedibile“ che la sorella di Michael aveva il capezzolo coperto da un gingillo tentacolare argentato.

Ma fli Stati Uniti d’’America sono quel paese dove proprio in quegli anni, a Washington, il procuratore John Ashcroft durante i suoi discorsi faceva coprire la statua d’alluminio dello Spirito di Giustizia perché a seno scoperto e la cosa finì col caricare l’accaduto di significati più o meno reconditi.

Il New York Times parlò in proposito di "armi di distruzione mammarie" alimentando scalpori capaci di spingersi fino alla Casa Bianca, con un imbarazzato presidente – George W. Bush – costretto a calciare la palla in tribuna ammettendo davanti ai cronisti: "Ho visto il primo tempo, non lo show d’intervallo. Dovendo lavorare il giorno dopo, mi sono addormentato. Raccontatemi voi".

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