Giovedì 2 Maggio 2024

Lo psico-thriller di Luchetti: "Quando la vita è in bilico. Per colpa di un segreto"

Elio Germano al cinema in “Confidenza“, tratto da Domenico Starnone "Tutti indossiamo una maschera: per scelta o nostro malgrado".

Lo psico-thriller di Luchetti: "Quando la vita è in bilico. Per colpa di un segreto"

Lo psico-thriller di Luchetti: "Quando la vita è in bilico. Per colpa di un segreto"

Pietro Vella, insegnante di un liceo della periferia romana, è stimato dai colleghi e amato dai suoi allievi. Ma nasconde un segreto che, in un momento di intimità, rivela a una sua ex studentessa, Teresa Quadraro, con cui vive una intensa storia d’amore. Intorno a questa sorta di buco nero, di pericolosa confidenza che tiene la vita di Vella in bilico tra pubblici riconoscimenti e paura di un devastante smascheramento, ruota Confidenza, il nuovo film di Daniele Luchetti, da domani nei cinema.

Tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone, schiera un cast di nomi noti, dal protagonista Elio Germano a Vittoria Puccini, Pilar Fogliati e Isabella Ferrari. Accanto a loro, un’attrice di teatro al quasi esordio in cinema, la brava Federica Rosellini, una Teresa dolce e minacciosa.

Per Luchetti è il terzo film, dopo La scuola e Lacci, tratto da un romanzo di Starnone. "Perché Starnone indaga talmente bene sul materiale umano che, anche quando costruisce personaggi di fantasia, hanno sempre a che fare con tutti noi", spiega Luchetti questa sua attrazione per lo scrittore napoletano. "Nel suo romanzo La scuola, ritrovavo tutte le scuole che avevo frequentato e i professori che avevo conosciuto. In Lacci mi è sembrato che raccontasse in maniera terrificante quella che sarebbe potuto essere la mia vita, mentre in Confidenza c’è un modello maschile in cui si può ritrovare la parte tossica di noi stessi". Non solo. "I libri di Starnone contengono sempre degli ingranaggi – aggiunge Luchetti – che si prestano molto alla trasposizione cinematografica. Qui c’è l’elemento del segreto, del mistero, che costituisce uno spunto molto forte".

Concorda Francesco Piccolo, che firma con Luchetti la sceneggiatura: "L’idea fondante del libro, è diventata l’idea fondante del film: questo segreto, questa fatto che c’è qualcosa che nessuno conosce. E far nascere tutto il film da questo buco nero, ci sembrava un azzardo da fare". Un azzardo che spiazzerà gli spettatori? "Non sopporto più i film che portano lo spettatore per mano – afferma deciso Luchetti – che gli spiegano qual è la morale della storia. Lo spettatore deve essere attivo, trarre da sé le sue conclusioni". Allo spettatore, quindi, districarsi tra realtà e allucinazioni, senza aspettarsi uno svelamento del mistero, perché – si avverte – non è un thriller, tutt’al più uno psico-thriller, pieno di zone oscure.

Elio Germano sottolinea rimandi a Pirandello. "È un film che ha molto a che fare con le maschere del quotidiano. Sono tutte persone che indossano maschere, o per scelta, per convenienza, o loro malgrado, ricordando in questo le tematiche pirandelliane. Ma il film ricorda anche un romanzo ottocentesco russo nel suo indagare nell’interiorità degli individui".

Soltanto un altro film, finora, nel curriculum di Federica Rosellini, Dove cadono le ombre di Valentina Pedicini, che le valse il Premio Imaie Talent a Venezia. "Ci tengo a ricordarlo perché Valentina Pedicini era una grande autrice e non c’è più", afferma l’attrice. E della sua Teresa dice: "È un personaggio dall’intelligenza proteiforme, capace di guardare oltre l’increspatura dell’acqua, oltre le apparenze. Mi piaceva che fosse anche un personaggio selvatico, scomposto, e che avesse un rapporto anti borghese con la verità, per cui la verità è qualcosa che ti libera, che ti permette di respirare".

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