Narciso si specchiava nell’acqua della fonte, noi spesso ci “incorniciamo“ nell’inquadratura del nostro smartphone. E ci piacciamo pure. Questa nostra epoca sembra essere dominata dal narcisismo in tutte le sue declinazioni, sano, fragile, arrogante o maligno, che Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, docente alla Sapienza di Roma, esplorerà domenica al FestivalFilosofia di Modena (dedicato alla Psiche), a partire dal suo saggio Arcipelago N (Einaudi).
Professor Lingiardi, di solito parliamo di narcisismo in senso negativo. Quando invece il narcisismo è “sano“, magari anche raccomandabile?
"Quando è una forma di amore di sé equilibrato, senza autocelebrazioni grandiose, ma neppure autosvalutazioni che invece nascondono invidia e vergogna. Narcisismo sano è conoscere il proprio valore e godere del proprio successo, ma non dell’insuccesso altrui. Essere capaci di provare gratitudine, qualità rara. Essere contenti della propria popolarità, ma non usare gli altri come pubblico. Insomma piacersi senza ingannare o danneggiare gli altri".
Chi è invece un narcisista fragile?
"È quello detto “a pelle sottile“, meno visibile del narcisista arrogante “a pelle spessa“. La fragilità narcisistica non va confusa con la timidezza o l’insicurezza. Il narcisista fragile riesce a guardarsi solo con gli occhi degli altri, misura continuamente il proprio valore (apprezzandosi poco o niente) a partire dal confronto con il valore attribuito agli altri, che spesso idealizza. Vorrebbe essere come i suoi modelli, ma non ci riesce e per questo è abitato da sentimenti dolorosi, come l’invidia e la vergogna. La fragilità narcisistica, quando è profonda, è una sofferenza continua, alimentata ora dalla rabbia ora da sentimenti di indegnità".
A volte il narcisismo diventa patologico: com’è un narcisista maligno?
"È una persona che, a causa del suo problema, fa del male agli altri, di solito solo sul piano della prepotenza e del dominio, anche se talvolta le implicazioni sono molto più gravi, fino ai comportamenti psicopatici. Un tratto cruciale è la tendenza a manipolare gli altri e a trarne vantaggio anche in modi criminali. Il nucleo “maligno“ del narcisismo contiene elementi paranoidi e sadici".
Ognuno di noi forse può riconoscersi in una di queste categorie: siamo tutti narcisisti?
"Spero che non tutti si riconoscano nel narcisista maligno... Ma è vero che quella narcisistica è una dimensione continua, dagli aspetti più fragili a quelli più contundenti. Chi di noi non è segnato dalla domanda su quanto vale, quanto è apprezzato, quanto piace o dispiace? Tutto però dipende dall’intensità delle caratteristiche narcisistiche. Una cosa è avere alcuni tratti, un’altra è avere un disturbo, cioè tratti pervasivi, rigidi, immodificabili e altamente problematici sul piano relazionale".
Selfie, dirette instagram, influencer: l’esposizione nei social alimenta il narcisismo? "Un’opera dell’artista polacco Kuczynski mostra il famoso Narciso di Caravaggio che si riflette non piú in una fonte, ma nello schermo di un gigantesco smartphone: il mare narcisistico globale. Non amo generalizzare e continuo a essere convinto, da clinico, che ogni storia è personale. Ma possiamo negare che molta vita sui social sia un teatro di amplificazione narcisistica, per alcuni nella direzione della megalomania e della grandiosità, per altri dell’invidia e quindi dell’indegnità?"
Tuttavia, secondo uno studio dell’Università di Stanford, i narcisisti fanno carriera e guadagnano di più. Cosa ne pensa?
"Di certo, entro certi limiti, la personalità narcisistica “premia“. Parlo ovviamente del narcisista molto ambizioso, con esagerata aspirazione al successo, che si nutre dell’ammirazione altrui e sa dotarsi di un’aura carismatica. Rischia però di essere una persona seduttiva ma senza empatia, fintamente attenta all’altro, ma solo per manipolarlo meglio. Sa come conquistare l’altro, soprattutto quando l’altro non chiede di meglio che essere conquistato. Gli esempi, nella vita affettiva, ma anche politica o lavorativa, sono molti. Ma può essere un’arma a doppio taglio, perché il leader narcisista finisce per dipendere dall’approvazione delle persone che vuole conquistare e controllare. Una delle ombre del narcisismo è la profonda solitudine, coperta da una finta popolarità".