Bologna, 18 agosto 2024 _ Prima di ogni campagna elettorale, a volerci capire qualcosa, sarebbe utile leggere “Cari bambini” di David Trueba. Un romanzo di fantasia, ci mancherebbe. Titolo originale “queridos niños“, pubblicato in Spagna da Anagrama e in Italia da Feltrinelli. L’autore è un giornalista, scrittore, sceneggiatore e regista spagnolo capace da sempre di raccontare l’attualità con un misto perfetto di cinismo, ironia e romantica malinconia. Così accade anche nella campagna elettorale che Basilio detto l’ippopotamo – un giornalista pingue, spudorato e spietato – decide di portare avanti per Amelia, docente universitaria ingenua, pulita e credibile che il partito conservatore a un certo punto candida alle Politiche in Spagna per uscire dal pantano di varie inchieste e fallimenti. Con loro due ci sono l’autista Romulo, ferreo legame col popolo, Chiocciola, l’esperto di web, la giovane stilista Aitana Banana, la conturbante assistente Tania e la giovane rampante del partito dei Corvi, Carlota. Poi ci sono gli avversari, tutti rigorosamente chiamati per soprannome: la Cucciola, giovane movimentista chiamata a risollevare la sinistra, il Balordo a capo del partito populista, il Santo, alla guida del nuovo partito nato dal basso, il Generale, primo volto del partito di destra... Inutile fare raffronti con la realtà nostra o altrui: i personaggi di Trueba sono totalmente inventati. Eppure talmente caratteristici da poter facilmente essere sovrapposti al volto dei politici spagnoli, italiani, francesi, americani o di qualunque altro stato occidentale.
Ma il fulcro di tutta la storia è colui che li osserva, ovvero Basilio, voce narrante e deus ex machina di tre settimane di campagna elettorale. Giorni passati in pullman, di città in città, lavorando dal basso e alle spalle per trasformare una civile competizione in una guerra spietata. Fatta di fango e di sangue, di colpi bassi, trappole e subdole macchinazioni. Sarà la perdita della verginità politica per Amelia, in una cavalcata in crescendo da bolero verso il giorno del voto,tra citazioni letterarie false che sembrano vere, episodi assurdi eppure perfettamente verosimili. Alle spalle di tutto, i “cari bambini“, che poi altro non sono che gli elettori. Arrivati in fondo al libro, sarà impossibile, da quel momento in poi, non leggere almeno una parte della politica che ci circonda con gli occhi spietati dei suoi personaggi.