Venerdì 10 Gennaio 2025
ANNA MANGIAROTTI
Libri

Joyce Carol Oates: "Horror è la realtà. Ma l’unione delle donne sconfigge il Macellaio"

L’intervista La scrittrice americana a Milano per il Noir in Festival "Ancora tante vittime nel mondo. La forza sta nel gruppo, nella collettività".

La scrittrice, poetessa e drammaturga Joyce Carol Oates, 86 anni

La scrittrice, poetessa e drammaturga Joyce Carol Oates, 86 anni

A indurre la quasi ottantasettenne Joyce Carol Oates, autrice di culto della letteratura americana, a spostarsi dal New Jersey a Milano in questi giorni, dobbiamo considerare più di un movente. Tra i primi, l’amicizia con il patrono dell’ultimo salotto letterario di New York, Antonio Monda, che l’ha presentata ieri sera al 34° Noir in Festival, al Teatro Franco Parenti.

Signora Oates: la crescente popolarità dell’horror in libri, tv, cinema non rischia di produrre contagio del male?

"Trovo che il compito di rappresentare tragedie, a un maggior numero di spettatori o lettori, si sia allargato anche a un maggior numero di scrittori. E per la prima volta nel XX secolo pure le donne hanno incominciato a parlare con la propria voce".

Sono donne, vittime, le protagoniste del suo ultimo romanzo, appena pubblicato da La nave di Teseo (altro movente ad attrarla a Milano): Macellaio. In breve, la trama?

"I disturbanti esperimenti demoniaci condotti dal dottor Silas Aloysius Weir (già accusato nel 1836 di un terribile infanticidio) all’interno dell’Istituto del New Jersey per donne malate di mente. Qui per decenni Weir ha avuto la possibilità di usare donne povere e in difficoltà, trascurate dallo Stato e dalla sanità, come cavie umane, sottoponendole a macabri esperimenti e privazioni più folli della follia".

Eppure viene celebrato come il “padre della Gino-Psichiatria”, un pioniere della medicina chirurgica. Una storia vera?

"Abito a 20 miglia dal manicomio di Trenton. E mi sono ispirata, sì, a personaggi storici: J. Marion Sims (1813-1883), “padre della moderna ginecologia”; Silas Weir Mitchell (1892-1914), “padre della moderna ginecologia”; Henry Cotton (1876- 1993), direttore proprio dell’Istituto per malati di mente del New Jersey dal 1907 al 1930. La base è realistica. Ma io sono anche attratta dal surreale, dalla fiaba".

Per il suo talento, al Noir in Festival, in collaborazione con La Milanesiana, le è consegnato il Raymond Chandler Award. Ad Atene i poeti tragici erano premiati con una corona d’edera. Oggi?

"Il premio consiste nella riproduzione in argento del famoso doblone Brasher, rara e preziosa moneta coniata nel 1787, che compare nella terza avventura di Philip Marlowe, personaggio di Chandler, il mio autore preferito".

Lei ha insegnato scrittura creativa alla Princeton University dal 1978 al 2014 ed è docente di short fiction alla alla University of California di Berkeley e

oggi, ore 11, si presenterà come maestra all’incontro con gli studenti dello Iulm. Senza anticipare il finale del romanzo, riveliamo cosa ha a che fare con il potere della scrittura?

"Brigit, la giovane serva irlandese principale soggetto sperimentale del Macellaio, ex-bambina traumatizzata e diventata sordomuta, si salva con ciò che davvero guarisce: la poesia, che è la parola dell’anima".

Il prologo del suo romanzo può essere scambiato subito per il finale...

"Nella prima scena, marzo 1861, il Macellaio è nudo, i genitali spappolati, sul pavimento lurido, come una stupida bestia colpita dalla mano di Dio che si serve di quella delle donne segregate, torturate, sodomizzate... per ammazzarlo".

Morale della favola?

"La forza delle donne, sole, sta nel gruppo, nella collettività. Quando insieme si ribellano. Nel romanzo, sono state abbandonate dalle famiglie, insultate e ferite, ammanettate ai letti, rinchiuse nelle celle, le più turbolente dentro gabbie grandi a malapena per contenere conigli... e alla fine insorgono, danno fuoco al covo del manicomio".

Alleluia!

"Anche nel film di Paola Cortellesi C’è ancora domani la liberazione dalla violenza di genere e l’affermazione dei diritti delle donne avviene quando vanno a votare per la prima volta. Storia e surreale si mescolano, come nel mio romanzo. Ma un romanzo, dice Stendhal, è sempre specchio della realtà. Quante donne ancora sono vittime da qualche parte del mondo? E anche negli Stati Uniti (e anche in Italia, ndr), a giudicare dalle atrocità della cronaca, stiamo facendo passi indietro".